ASSEMBLEA NAZIONALE, BOLOGNA 4 MARZO 2012

-) denunciano la grave condizione in cui versa oggi la scuola pubblica  italiana, il cui futuro risulta compromesso da continue scelte  orientate a rafforzare la scuola privata, sottraendo valore e merito al  ruolo della scuola di tutti,
-) rilanciano con determinazione l´importanza della scuola pubblica  statale e della sua autonomia, formulando proposte per una scuola  efficace, efficiente, equa, moderna, nel pieno rispetto della  Costituzione.






Veniamo da un lungo periodo che ha visto la scuola depauperata di  risorse umane e materiali (siamo il Paese che investe in misura minore  nell'istruzione), svilita dai continui attacchi rivolti agli  insegnanti. Il tentativo di denigrare e di delegittimare la scuola dal  suo ruolo, giustificandone in tal modo l´indirizzo verso una conduzione  aziendalistica, è di segno totalmente opposto a quello meritocratico  proprio di altri Paesi. La scuola, infatti, dovrebbe essere supportata  dal credito e dalla considerazione di tutti e incalzata, civilmente ed  economicamente, nella direzione di percorso di continuo miglioramento.

Per questo, oggi, gli insegnanti attraverso una ferma PRESA DI  POSIZIONE, richiamano lo Stato alle sue responsabilità e ai suoi  obblighi affinché garantisca fattivamente il ruolo di una scuola  pubblica e di qualità a tutti, così come è sancito chiaramente dalla  Costituzione.

I docenti convenuti a Bologna DICHIARANO esplicitamente il loro SÌ alla  SCUOLA PUBBLICA STATALE, in quanto:

-) è una scuola orientata alla formazione di cittadini consapevoli,  critici, propositivi, capaci di affrontare le sfide della società  glocale e multietnica;

-) è una scuola capace di istruire, di promuovere competenze e di  coltivare le attitudini e i talenti di ciascuno;

-) è una scuola non autoreferenziale, bensì capace di confrontarsi e di  dialogare costruttivamente con se stessa, con le famiglie, con le  istituzioni, con il territorio;

-) è una scuola che sa fare autocritica per migliorarsi, incominciando  dalla formazione dei propri operatori (dirigenti, insegnanti, personale  della scuola).

TAVOLO PERMANENTE
Si evidenzia la necessità di stabilire un dialogo permanente e  costruttivo con la realtà sociale del Paese: dal personale scolastico  ai genitori e agli studenti, dalle forze politiche alle organizzazioni  sindacali. Per questo l´Assemblea apre ad un TAVOLO NAZIONALE  PERMANENTE di confronto, al fine di dare impulso ad un organismo che si  faccia promotore e coordinatore delle molteplici realtà che, sempre più  numerose, si auto-costituiscono territorialmente per difendere la  scuola pubblica statale.
Il tavolo permanente per la scuola si propone quale interlocutore delle  Istituzioni.

LIVELLI DI QUALITÀ

Rilanciare la scuola pubblica significa dotarla di risorse umane  professionalmente competenti e di risorse materiali adeguate per  soddisfare il bisogno formativo di tutti gli alunni, assicurando a  ciascuno il successo formativo, attraverso il conseguimento di  obiettivi ancorati a principi di solidarietà, di partecipazione, di  uguaglianza, di appartenenza e di cittadinanza, secondo criteri di  inclusione, di non-discriminazione e di pari opportunità. Il conseguimento di tali obiettivi deve soddisfare inderogabili e  inalienabili livelli di qualità.

Nella limitatezza dei tempi di discussione, l´Assemblea ha individuato alcuni obiettivi generali:

1. FORMAZIONE INIZIALE
a. La formazione iniziale per tutti gli aspiranti docenti deve  consentire una preparazione "professionalmente competente" e diffusa,  in grado di rispondere ai bisogni formativi degli alunni della classe  loro affidata (alunni con disabilità intellettiva, alunni con DSA,  alunni con ADHD, alunni con disagio socio culturale, alunni non  italofoni), comprensiva dei contributi più recenti della ricerca psico- pedagogico-didattica e delle neuroscienze. Deve pertanto comprendere  gli insegnamenti necessari e indispensabili affinché, indipendentemente  dall´incarico ricevuto (su posto comune o curricolare o su posto di  sostegno), ciascun docente possa interagire in modo efficace attraverso  strategie e metodologie educativo-didattiche con ogni alunno della  classe.
b. Si rende necessario riformulare i contenuti del DM 249/2010 sulla  formazione iniziale del personale docente (è macroscopica la scarsità  di CFU dedicati al tema dell'inclusione degli alunni disabili nella  scuola secondaria).
c. Si ritiene inderogabile l´attivazione del TFA nella scuola  secondaria e l´indicazione del numero dei posti presso le facoltà di  Scienze della Formazione, definiti in modo rigoroso e attento rispetto  alle esigenze del territorio; al fine di garantire alle Università un  numero di utenti consono all'attivazione dei corsi. È opportuno  prevedere, anche con accessi diluiti nel tempo, un percorso abilitante  selettivo per i precari non " turisti dell'istruzione" che possano vantare finestre temporali  triennali d'insegnamento nella scuola statale entro un periodo di  cinque anni nell'arco degli ultimi dieci.

2. FORMAZIONE IN SERVIZIO

a. Deve essere predisposto per gli insegnanti l´aggiornamento in  servizio sulle competenze disciplinari e sulle aree trasversali  (pedagogia, didattica, psicologia), mentre per tutto il personale della  scuola si ritiene indispensabile e improcrastinabile la formazione  sulle tematiche della disabilità, dei Disturbi Specifici di  Apprendimento, dei disturbi dell´attenzione e dell´iperattività, degli  alunni non italofoni e sull´evoluzione della ricerca scientifica.
b. Si rende necessaria una contrattazione con le OO.SS. di categoria  per fissare le modalità della formazione in servizio che deve essere  resa obbligatoria, a carico del MIUR e rivolta a tutto il personale  della scuola.

3. ORARIO DI SERVIZIO
a. Per i docenti della scuola secondaria di primo e di secondo grado,  prevedere ore di confronto collegiali del Consiglio di Classe  finalizzate alla coordinazione psico-pedagogico-didattica, così come  nella scuola primaria.
b. Si rende necessaria una contrattazione con le OO.SS. di categoria.

4. ALUNNI CON DISABILITÀ
a. Per favorire, promuovere e potenziare l´integrazione scolastica  degli alunni con disabilità, introdurre criteri che stabiliscano, in modo univoco, il numero di alunni con disabilità per classe.
b. Si rende necessaria l´emanazione di un provvedimento volto a  ridefinire la normativa in vigore ovvero a ripristinare quanto  stabilito dal DM 141/99, abrogato dal DPR 81/09.
c. No alle classi differenziali di fatto nelle cosiddette "aule di sostegno" et similia.

5. NUMERO ALUNNI PER CLASSE
a. Per consentire il raggiungimento del successo formativo a ciascun alunno i gruppi-classe devono essere numericamente adeguati, ovvero non devono sussistere situazioni di sovraffollamento. Ne consegue che deve essere abrogato il DPR 81/09, che introduce parametri che non tengono in considerazione i bisogni formativi dei singoli alunni, e proposto un nuovo provvedimento che stabilisca criteri di formazione delle classi rispondenti alle indicazioni psico-pedagogico-didattiche.

6. CONTINUITÀ EDUCATIVO-DIDATTICA
a. La continuità educativo-didattica deve essere assicurata alla classe alla quale il docente è stato assegnato.
b. Si rende necessaria la contrattazione con le OO.SS. di categoria per attribuire ai docenti con incarico a tempo determinato e a tempo indeterminato:
c. incarichi per ciclo scolastico (secondo l´ordine e/o il grado di scuola corrispondente).
d. diritto alla mobilità interprovinciale (ad oggi non più consentita per effetto della norma n. 106 del 12 luglio 2011) alla conclusione di un ciclo scolastico.

7. FINANZIAMENTI

a. Lo Stato ha l´obbligo costituzionale di assicurare l´istruzione e l´educazione a tutti i suoi cittadini. Le risorse economiche vanno pertanto indirizzate alla scuola pubblica statale, in conformità alla  Costituzione.
b. Ne consegue che non possono essere erogati finanziamenti economici alla scuola privata o paritaria o parificata.

8. SALVAPRECARI

a. Oltre a essere lesivo della dignità del personale docente, questo provvedimento induce ad attuare pratiche scolastiche discutibili.
b. Le risorse destinate all´attuazione del Salva-Precari vanno dirottate per l´assunzione di personale docente impegnato in attività didattiche nelle classi.

9. ORGANICO SCOLASTICO

a. Superamento dell'organico di diritto e dell'organico di fatto nella direzione della costituzione dell'organico funzionale.

10. FORMAZIONE LINGUA STRANIERA
a. La formazione per gli insegnanti della scuola primaria per quanto concerne la lingua straniera non può essere concentrata in un pacchetto di poche ore. La scuola pubblica deve garantire professionalità competenti, in grado di consentire agli studenti di apprendere e/o acquisire la lingua straniera in modo adeguato, secondo i criteri stabiliti dal Quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue(QCER)
b. La formazione degli insegnanti in generale, al fine di adottare la metodologia CLIL, deve essere attivata subito e l'implementazione del CLIL deve essere anticipata all'anno venturo a partire dalla scuola dell´infanzia.

11. SCUOLE POLO E/O CENTRI TERRITORIALI

a. No alle scuole polo.
b. No ai Centri territoriali (CTS) se pensati come una sovrastruttura che assorbe personale docente distaccato.

12. DDL APREA

a. Se ne richiede il ritiro immediato.

13. PDL FORMIGONI N. 146/2012 ART. 8: RECLUTAMENTO DOCENTI

a. si chiede il ritiro immediato del provvedimento;
b. si chiede che venga respinta, da parte del Miur, ogni possibilità di sperimentazione in Lombardia di chiamata diretta degli insegnanti.

14. DDL SOSTEGNO (BEVILACQUA AL SENATO, DIMA ALLA CAMERA)

a. No alla esternalizzazione delle attività scolastiche, in particolare no alla privatizzazione del sostegno;
b. Ritiro immediato dei DDL depositati presso la VII Commissione Permanente del Senato (Bevilacqua) e la VII Commissione Permanente della Camera (Dima e altri).

15. LEGGE 133/2008
a. Si chiede il ritiro dell´art. 64, Disposizioni in materia di organizzazione scolastica, Capo II, Contenimento della spesa per il pubblico impiego, della Legge 6 agosto 2008, n. 133, Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, recante disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 195 del 21 agosto 2008 - Suppl. Ordinario n. 196

16. SITUAZIONE FINANZIARIA CORRENTE DELLE SCUOLE
a. Occorre restituire velocemente i crediti vantati dalle istituzioni scolastiche che, secondo varie fonti, ammontano ad una cifra vicina al miliardo di euro.
b. Restituire alla scuola gli 8 miliardi sottratti in questi ultimi tre anni dalla gestione Gelmini.

17. RECLUTAMENTO

a. No ai concorsi che non selezionano sul saper fare l'insegnante, né sul saper essere insegnante.
b. Sì ad un piano straordinario di assunzioni che riconduca la patologia dei 150.000 contratti a tempo determinato, alla fisiologia di poche migliaia.

18. RICERCA AZIONE, ORIENTAMENTO E CONTINUITÀ

a. Occorre potenziare la ricerca nelle scuole, anche attraverso un´efficace collaborazione tra scuola, incardinata nel territorio, e l´Università.
b. Prevedere periodi sabbatici presso le Università al fine di effettuare attività di ricerca per il personale docente.
c. Maggiore interazione e confronto fra i vari gradi scolastici e tra scuola e università.

19. SCUOLA DELL'INFANZIA

a. Il dettato costituzionale impone allo Stato di "istituire scuole statali per tutti gli ordini e gradi", ne consegue l'obbligo di istituire strutture adeguate in modo da assicurare ai cittadini, che ne facciano richiesta, di poter usufruire di questo importante servizio, senza dover attendere in interminabili liste di attesa;
b. rendere obbligatoria la frequenza dell´ultimo anno di scuola dell´infanzia;
c. essendo diritto delle famiglie trovare accoglienza sul territorio nella scuola dell'infanzia, tutte le scuole comunali vanno finanziate al di fuori dei cosiddetti "patti di stabilità".

20. TEMPO PIENO

a. Si richiede il completo ripristino del tempo pieno antecedente la cosiddetta Riforma Gelmini.
b. Le richieste delle famiglie devono essere completamente soddisfatte e finanziate dalla fiscalità generale in quanto questo modello scolastico garantisce migliori prospettive in particolare per le donne.
c. Salvaguardia del tempo pieno e concreta possibilità di istituzione del tempo pieno in tutte le regioni d´Italia. Nessuna esclusa.

21. SCUOLA PRIMARIA
a. No al maestro unico.
b. Ripristino delle compresenze.
c. No al voto in DECIMI e ritorno alla trentennale esperienza del giudizio sintetico.

22. LABORATORI NELLA SECONDARIA
a. Ripristino delle compresenze e dei laboratori nella scuola secondaria di primo e di secondo grado;
b. Ripristino dei laboratori e delle compresenze con gli insegnanti tecnico pratici nella scuola secondaria di secondo grado.

23. OFFERTA FORMATIVA
a. Aumento del tempo-scuola per gli alunni della secondaria di primo e di secondo grado.

24. ABITARE LE SCUOLE
a. Riduzione del tempo-cattedra per gli insegnanti over 60, su richiesta degli stessi, e conseguente impiego in attività di formazione rivolte a docenti più giovani, condivisione dei materiali e dell'esperienza, continuità, progettazione d'Istituto, recupero pomeridiano e attività attinenti la professionalità docente.

25. PIANO STRAORDINARIO DI ASSUNZIONI

a. Superamento dell'organico di diritto/di fatto;
b. Assunzione su tutti i posti vacanti e disponibili nella scuola
primaria;
c. Previa riorganizzazione delle classi di concorso, assunzione su
tutti i posti vacanti e disponibili nella scuola secondaria.
d. Sì all´organico funzionale.

26. EDILIZIA SCOLASTICA
a. Intervenire sulle strutture adottando un piano straordinario di investimenti per la messa in sicurezza degli edifici scolastici con criticità strutturali ed ambientali.

27. OBBLIGO SCOLASTICO
a. Elevare l´obbligo scolastico a 18 anni, equiparandolo alla media europea.
b. No all´assolvimento dell´obbligo scolastico nell´apprendistato.

28. INSEGNANTI DI RELIGIONE CATTOLICA
a. Risulta evidente che gli insegnanti di religione cattolica non debbano essere retribuiti dallo Stato;
b. per accedere all´insegnamento, appare fondamentale che i docenti di IRC abbiano acquisito un certo numero di CFU di area trasversale (pedagogia, psicologia e didattica) e di competenze afferenti alla tematiche della disabilità, degli alunni con DSA, degli alunni ADHD, degli alunni con disagio socio-culturale e degli alunni non italofoni;
c. gli scatti di anzianità riconosciuti agli insegnanti precari di IRC devono essere estesi agli insegnanti di tutte le materie.


La scuola pubblica statale è aperta a tutti: a tutti assicura il successo formativo.

Noi, che in essa lavoriamo e ci spendiamo quotidianamente, continueremo ad impegnarci affinché possa, attraverso il nostro contributo, perseguire le sue finalità. Finalità che, per la loro realizzazione, necessitano della piena partecipazione della cittadinanza e del supporto operativo del mondo politico e istituzionale nel suo insieme.
La scuola pubblica chiede di essere sostenuta e potenziata, attraverso scelte che ne potenzino la qualità, sostenendo le diverse professionalità in essa impegnate.

Noi, docenti della scuola pubblica italiana, con spirito di collaborazione e di partecipazione CHIEDIAMO un confronto paritetico e collaborativo con il mondo politico e delle istituzioni affinché, prima di operare scelte che investono la scuola nel suo insieme, consultino le rappresentanze degli insegnanti al fine di costruire una scuola sempre più rispondente alle sfide dei tempi, adatta alle esigenze degli alunni e degli studenti che ad essa accedono.

In questa prospettiva, il gruppo promotore, come concordato nel corso dell´Assemblea, convoca il Tavolo Nazionale Permanente per la Scuola.

Il prossimo appuntamento è a Milano, domenica 1 aprile

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Paolo Fasce
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