RSU: appelli finali al voto. E al non voto

I diversi sindacati, dopo una serrata campagna elettorale, lanciano i loro appelli finali per massimizzare il proprio consenso nelle votazioni che si svolgeranno tra il 5 e il 7 marzo, come già riferito da Tuttoscuola.
Il timore, abbastanza diffuso tra i sindacalisti, è che si verifichi un calo della partecipazione, in analogia con le tendenze emerse nelle ultime consultazioni politiche e amministrative.





Ma c’è anche chi cerca di incoraggiare l’astensionismo fornendo una serie di motivazioni. Lo fa, per esempio, Libero Tassella, redattore di un sito che si occupa di normativa scolastica, autore di un appello a non votare perché a suo parere il sistema delle RSU si è dimostrato “tranne qualche caso virtuoso, funzionale alla mappa di potere dei Dirigenti scolastici, costituitasi intorno alle attività finanziate con il fondo d’Istituto” e non esente da conflitti di interesse (“RSU che contrattano il loro salario accessorio, la presenza del DSGA tra le RSU, ecc.”), oltre ad aver “delegato surrettiziamente funzioni proprie del collegio dei docenti alla rappresentanza sindacale unitaria”.
Il non voto, insomma, sarebbe secondo Tassella un “segnale di aperto dissenso affinchè le cose cambino”.