SCUOLA, GRANDE SUD: SCIASCIA E QUASIMODO TORNINO NEI PROGRAMMI

 "L'ex ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini con una semplice direttiva ha cancellato dai programmi scolastici delle scuole secondarie superiori gli autori meridionali del '900. Una vera e propria indecenza. Non vorremmo che qualcuno oltre ad aver privato il Mezzogiorno del proprio futuro a causa di scelte che guardavano in larga maggioranza all'interesse del Nord, si sia adoperato anche per cancellarne il passato".




 Lo afferma, in una nota, il parlamentare nazionale di Grande Sud, Ugo Grimaldi, in riferimento a quanto stabiliscono le 'linee guida 2010' destinate ai docenti degli istituti superiori, stilate dal ministro Gelmini, dove si legge che "il percorso della poesia, che esordirà con le esperienze decisive di Ungaretti, Saba e Montale, contemplerà un’adeguata conoscenza di testi scelti tra quelli di autori della lirica coeva e successiva (per esempio Rebora, Campana, Luzi, Sereni, Caproni, Zanzotto, …). Il percorso della narrativa, dalla stagione neorealistica ad oggi, comprenderà letture da autori significativi come Gadda, Fenoglio, Calvino, Primo Levi e potrà essere integrato da altri autori (per esempio Pavese, Pasolini, Morante, Meneghello…)". "Insomma - aggiunge l'esponente del movimento arancione - un provvedimento capestro del Miur ha tagliato gran parte dei protagonisti del nostro '900, guarda caso tutti meridionali. Sciascia, Quasimodo, Vittorini e Silone, epurati dalla Gelmini, devono tornare ad essere studiati dai nostri ragazzi. Grande Sud - conclude Grimaldi - esorta il ministro Profumo a intervenire, rivedendo le scelte operate dal suo predecessore, per restituire dignità all'insegnamento della letteratura italiana".   (ilVelino/AGV)


Fonte notizia: ilVelino