Arriva l'Invalsi anche prima della maturità?

Novità per i test nella scuola italiana: una chiacchierata con Paolo Sestito, commissario dell'istituto





Per il momento l’Invalsi incassa il colpo. La Fondazione Agnelli sta colmando un vuoto: la valutazione dell’ultima parte delle scuole superiori, l’Invalsi con i suoi test arriva soltanto al secondo anno di superiori ma non è detto che qualcosa cambi nei prossimi anni. Paolo Sestito, commissario Invalsi e una lunga carriera all’ufficio studi della Banca d’Italia, riconosce il merito della valutazione della Fga: «Il suo valore è nell’andare a vedere che cosa accade alla fine delle scuole superiori, una fascia dove in genere l’unico tipo di valutazione è affidata ad un esame privo di procedure standardizzate e dunque accompagnato da molte polemiche».

I complimenti però si fermano qui. Dal punto di vista dell’Invalsi la ricerca della Fondazione Agnelli ha anche molti limiti. «In gran parte sono gli stessi rilevati già dalla Fondazione - precisa Paolo Sestito - Prende in considerazione solo un aspetto, quello di chi decide di proseguire gli studi e andare all’università. Ragionare su quest’indicatore è
limitante. E poi si tratta di dati riferiti per necessità al massimo al 2007 e quindi raccontano una scuola precedente alla riforma Gelmini. Non si tratta di dati utili da un punto di vista pratico».

Eppure le famiglie seguono da tre anni le classifiche della Fondazione Agnelli sulle scuole del Piemonte, da due anni quelle sull'Emilia Romagna e da quest’anno, su richiesta della Regione Calabria e dell’Ufficio Scolastico della Lombardia, sono arrivate anche altre due regioni. Le proteste non mancano anche quest’anno di fronte alle prove Invalsi ma in Italia sembra che vada crescendo la voglia molto americana di stilare classifiche di scuole e università.

Nessuna apertura a livello istituzionale, però. «L’Invalsi è impegnato nel potenziamento delle informazioni da fornire alle scuole. Ma preferiamo non diffonderle pubblicamente», spiega Sestito. Il motivo è nell’impostazione stessa della valutazione pubblica italiana. «Preferiamo sollecitare le scuole a riflettere sui loro risultati e a migliorare. I genitori che vogliono possono fare richiesta alle scuole sulla loro situazione». Ognuno infatti può recarsi nella scuola scelta e chiedere la posizione dell’istituto rispetto all’intero sistema».

Questo non significa però che non siano in preparazione alcune novità. «Le rilevazioni censitarie a livello nazionale sono stabilite da leggi, non possiamo intervenire - chiarisce Sestito - Possiamo potenziare le rilevazioni di natura campionaria che forniscono indicazioni sul sistema. Da quest’anno stiamo rendendo pienamente comparabili i risultati tra un anno e l’altro in modo da capire meglio l’evoluzione dei dati. Speriamo di estendere il prossimo anno le rilevazioni anche ad alcune fasce ora non oggetto di indagine censitaria». Come quella dell’ultimo anno delle superiori? Sestito non nega: «L’intenzione è di completare la conoscenza del sistema, quella di sicuro una zona d’ombra».


di Flavia Amabile


Fonte articolo:La Stampa.it