Fiero di essere un prof terrone



Pochi giorni fa  sono stato al centro di una polemica sulle pagine del social network Facebook, accusato di non aver veicolato, sul sito siciliano AetnaNet.org (http://www.aetnanet.org/modules.php?name=News&file=print&sid=2476425 ),  riflessioni e ragionamenti leghisti,  contrari al fastidioso esodo di giovani insegnanti meridionali nelle protette valli padane.


Premetto che ho alta considerazione professionale di tutti gli insegnanti italiani che operano con passione e abnegazione da Aosta ad Agrigento, dalla metropoli al piccolo centro rurale, dalla scuola di prestigio alla succursale in abbandono organizzativo.  L’Italia è una nazione unità ed io umile prof terrone ne faccio parte a pieno titolo, insegnando elettrotecnica ed elettronica  a Furci Siculo in provincia di Messina. Nomino questo paesino di circa 3000 anime, perché quando arrivai nella sua scuola superiore di secondo grado,  con la sola forza del lavoro,  con la condivisione disciplinare tra colleghi e con l’impegno didattico dato e ricevuto dagli studenti, si riuscì a vincere la gara nazionale di  Elettrotecnica e ad organizzare quella dell’anno scolastico successivo. Mi ricordo le numerose telefonate di auguri e complimenti fatte da presidi di Milano, Torino, Genova e Venezia, i quali si interrogavano su come fosse stato possibile che un minuscolo paesino siciliano, avesse vinto la gara nazionale, superando blasonati istituti del  tecnologico nord. La risposta che davo era sempre la stessa: “  l’apprendimento e la condivisione di competenze non dipendono dalle latitudini,  ma dall’impegno didattico di un’intera comunità scolastica, sia che si trovi a nord o a sud del Paese “.  Nonostante  le sempre ben informate fonti leghiste, lavorare, insegnare, studiare e apprendere insieme a giovani dal destino segnato da una emigrazione forzata,  dovuta alla totale inesistenza di risorse economiche nel territorio,  o condividere sentimenti di condivisione, solidarietà e amicizia con studenti al limite della emarginazione sociale, rende il docente migliore, già migliore di chi sfoggia egoismi territoriali per avere un tornaconto spicciolo e veloce,  a discapito di una visione culturale più ampia. Raggiungere obiettivi didattici, anche di prestigio, con i miei studenti siciliani mi rende fiero, malgrado le inopportune derive leghiste, di essere un prof  terrone.

Aldo Domenico Ficara