Ancora sul test INVALSI

Caro Severgnini, come tutti gli anni gli esami di Stato si dimostrano inutili e dannosi. Le prove INVALSI ed i compiti della maturità si basano su un programma ipotetico che solo in pochi casi viene svolto adeguatamente.



Qualsiasi esame universitario, invece, si basa su un programma noto. In mancanza di standard di valutazione condivisi ognuno valuta come crede, è risaputo. I giudici chiamati ad esaminare le prove scritte, nei non rari casi di ricorso, parlano di “valutazione emozionale”. E’ anche noto che gli studenti mediocri spuntano valutazioni inaspettate mentre i bravi vanno spesso nel pallone. Date queste condizioni, io penso che sarebbe meglio eliminare gli esami e sostituirli con prove nazionali basate su un programma certo. Si avrebbero così valutazioni omogenee. Per il momento io, insegnante di scuola media, devo attribuire un voto sul programma svolto in una determinata classe. Il problema è che un alunno del corso X viene valutato con 10 come l’alunno del corso Z nella cui classe ho svolto il doppio del programma. Il doppio rispetto alla classe X ma pur sempre un terzo in meno del programma ministeriale. Cordiali saluti.

Ariel Salani, jenniferjoplin@alice.it

http://italians.corriere.it/2012/07/03/ancora-sul-test-invalsi/