Concorso DS: la “crociata” delle buste trasparenti e dei collegi non perfetti



I timori delle associazioni DISAL  e ANP,  sul concorso per Dirigenti scolastici,  sono  più che fondati,  l’imperativo di fare presto nel pubblicare le graduatorie di merito definitive è giustificato dal fatto di  imminenti presentazioni di numerosi ricorsi amministrativi, una vera e propria “crociata”  contro la procedura ritenuta  irregolare, fondata soprattutto su buste trasparenti e collegi non perfetti.  Tutto parte dalla sentenza del TAR della Lombardia e molto velocemente si sta diffondendo su l’intero territorio nazionale.
Il segreto di questa velocità inattesa, che sta spiazzando quelle organizzazioni sindacali che auspicano l’assunzione a breve dei dirigenti scolastici vincitori del concorso, la ritroviamo nella velocità comunicativa del web,  attraverso forum tematici e social network. A questo problema va aggiunto quello, non secondario,  di una selezione  concorsuale ottocentesca, come la definisce Rembado, presidente dell’Associazione Nazionale Presidi, che ha avuto il demerito di escludere dalle fasi finali del concorso alcune tra le migliori competenze didattiche, giuridico- amministrative e informatiche,  che oggi aggregandosi,  stanno organizzando una pesante reazione ai presunti torti subiti. Le voci ufficiose, ma attendibili ( perché fatte da docenti che inoltrano questi ricorsi amministrativi ), che circolano nel web,  parlano di motivazioni aggiunte riferite alle buste trasparenti in otto regioni, ed in altre regioni la presentazione di ricorsi amministrativi basati sul concetto dei  collegi non  perfetti. Altri ricorsi, di non minore impatto giuridico-amministrativo,  sono quelli delle regioni Lazio e Molise, fondati sul controllo della regolare composizione delle commissioni regionali, e quelli dell’Abruzzo sui tempi di correzione disomogenei, per non tacere sull’appello al CdS in riferimento alla griglia di valutazione in 32/30 presentata in Piemonte. Tutto ciò rischia di esplodere all’inizio del prossimo anno scolastico, in una sorta di sovrapposizione degli effetti con l’entrata nel merito sull’errore docimologico della prova  preselettiva ( 22 novembre 2012 ), che potrebbe determinare  una probabilità di annullamento dell’intera procedura concorsuale diversa da zero. Chi potrebbe fare le spese di questo scenario improntato al ricorso amministrativo ?  Quasi sicuramente tutti gli aspiranti DS che si trovano in coda alle graduatorie di merito definitive, perché per coloro che riusciranno ad entrare di ruolo nel prossimo mese di agosto, nel caso di un possibile annullamento del concorso si  potranno predisporre adeguati “ paracaduti “, come quelli della legge salva presidi 2004 in Sicilia.

Aldo Domenico Ficara