Soppressione festività: adesso ci riprovano

di Lucio Ficara 18 luglio 2012    Il tentativo di sopprimere le festività del Santo Patrono, del 25 aprile, del primo di maggio e del 2 giugno, era stato già portato avanti dal precedente governo, adesso ci giunge notizia che , anche il governo Monti, è propenso a questa soppressione. Si tratta non soltanto della soppressione di  festività, ma della soppressione di valori simbolici che uniscono un’intera comunità. Certe festività rappresentano l’archetipo del rapporto tra coscienza individuale e collettiva e sopprimere questo, è un crimine di natura etica.



Si vuole ricordare il significato simbolico di queste festività, che vengono vissute anche dai nostri studenti con spirito democratico. Nelle festività su menzionate si celebrano i valori: del cristianesimo,  della liberazione dal fascismo, del valore costituzionale del lavoro, della nascita della nostra Repubblica. Valori che se dovessero essere soppressi, verrebbe soppressa, con loro, una parte della coscienza libera di un intero Popolo. Siamo convinti che le forze democratiche presenti in Parlamento, non potranno votare provvedimenti di questa natura, perché sono contrari al mandato politico che hanno ricevuto dagli elettori. La nostra convinzione è che questa sia la solita boutade estiva, che si risolverà in un nulla di fatto. Per completezza di informazione, alla notizia del tentativo di sopprimere queste festività c’è stato il sollevamento di scudi dei sindacati e dell'ANPI che dicono chiaramente che queste festività non si toccano.