Gli effetti delle riforme si sentono a inizio anno

A forza di tagliare si finisce con trenta alunni per classe. Le scuole italiane sono in subbuglio per gli effetti delle riforme di questi anni, che cominciano a farsi sentire. Ne parla il Corriere:
Per decreto ministeriale, nelle scuole dell’infanzia possono esserci non più di 26 bambini per classe e non meno di 18, con la possibilità di ripartire eventuali eccedenze fino a 29 alunni per classe. Nella scuola primaria (ex elementare) devono esserci non meno di 15 e non più di 26 bambini, che possono diventare 27 in caso di resti. Nella scuola secondaria di primo grado (exmedia) le classi devono essere costituite da non più di 27 alunni e da non meno di 18. Anche le prime classi delle scuole secondarie di secondo grado (le superiori) non possono contenere più di 27 alunni, ma anche qui, in caso di eccedenze, si può arrivare fino a 30 alunni. Sono proprio i limiti «al ribasso », voluti dall’ex ministro Maria Stella Gelmini, a creare problemi: perché un dirigente scolastico, non potendo dividere una classe di 34 studenti, mettendo 17 studenti in ogni classe, è costretto a comprimere tutti gli alunni nella stessa porzione di istituto.



Per i presidi di licei e istituti tecnico-professionali, in particolare, c’è l’incubo delle classi sovraffollate tra le prime, soprattutto se ci sono indirizzi specialistici:
Le segnalazioni si sprecano. Anche quest’anno in più sezioni dei principali licei romani le presenze sforeranno quota 30. I genitori dei ragazzi delle scuole medie del comprensivo di San Giorgio (Mantova), la don Milani e la Mameli di Castelbelforte, hanno scritto al provveditorato perché i propri figli non trascorrano un anno intero rinchiusi in aula con altri 27-28 bambini. Alcune scuole superiori di Vicenza sono state costrette a introdurre una sorta di tetto massimo di iscrizioni di studenti certificati, inmodo da limitare le difficoltà e i disagi legati al sovraffollamento. L’associazione genitori Arcipelago toscano ha paventato il rischio che le classi sovraffollate non possano cominciare l’anno scolastico nell’isola di Elba. A Ravenna, da una ricerca Flc Cgil, servirebbero almeno altre 40 classi in più per non rischiare «gravissimi problemi connessi alla sicurezza e alla qualità della didattica». A Termoli è scoppiata una battaglia tra i genitori dei ragazzi della scuolamedia Schweitzer e l’ufficio scolastico provinciale, che ha autorizzato classi con più di 30 alunni, «quindi fuorilegge »