ANP dissente sulle 24 ore settimanali causa di rottura del rapporto sinallagmatico



In una lettera  afferma le proprie perplessità in merito alle disposizioni del Governo Monti riguardanti il sistema scolastico (art. 3, commi 42 e 43, del disegno di legge di “Stabilità” per il 2013). Tra le principali perplessità si evidenzia quella per cui, a causa dell’aumento per gli insegnanti della scuola secondaria di primo e secondo grado, dell’orario di servizio settimanale da 18 a 24 ore,  si viene a creare una grave rottura del rapporto sinallagmatico tra prestazione lavorativa e retribuzione degli stessi docenti (sostanzialmente a circa un terzo di orario obbligatorio aggiuntivo non corrisponde alcun compenso economico).
 
Questo ragionamento si fonda sul rapporto sinallagmatico, ovvero su un contratto a prestazioni corrispettive, in cui le parti si impegnano rispettivamente l'una nei confronti dell'altra. L'inadempimento di una delle parti comporta la possibilità per l'altra parte di chiedere la risoluzione del contratto. L'aggettivo "sinallagmatico" sta appunto ad indicare quei casi al di fuori dell'ipotesi di contratto unilaterale, dove soltanto una parte assume obblighi nei confronti dell'altra. Nel caso scuola-legge di stabilità l’ipotesi risoluzione del contratto è un nonsense in termini, pertanto è auspicabile un incontro tra le parti interessate al contendere,  per trovare le soluzioni più vantaggiose al consolidamento dell’autonomia scolastica.

Aldo Domenico Ficara