Il concorso DS sembra un pugile al limite del KO



Sembra un incontro di pugilato quello a cui stiamo assistendo da qualche mese a questa parte tra la procedura concorsuale per Dirigenti scolastici e la giustizia amministrativa.  Sono molti e particolarmente pesanti i colpi inferti da TAR  e Consiglio di Stato ad un concorso che si è trovato troppo spesso al limite della regolarità deontologica.  Gli esempi delle buste trasparenti in Lombardia, delle incompatibilità di alcuni membri delle commissioni giudicatrici in Calabria e nel Lazio,  rappresentano le punte di un  iceberg,   che potrebbe nascondere sotto il pelo libero dell’acqua ulteriori amare sorprese amministrative.

 

Le prossime puntate di quella che sembra una saga all’infinito sono molto ravvicinate tra loro, infatti,  l’entrata nel merito del ricorso per il concorso DS in Lombardia è fissata il prossimo  20 novembre ( nonostante alcuni tentativi non riusciti di anticiparlo di un mese ), e la decisione in merito ai numerosi errori docimologici della prova preselettiva è prevista  per il 22 novembre, dopo soli 2 giorni dalla prima sentenza. Tornando al linguaggio pugilistico possiamo dire che ci troviamo al cospetto di un possibile “uno-due” da knockout. In altre parole se per la fine di novembre la procedura concorsuale DS non sarà andata al tappeto ( caso in cui si dovrà rinnovare l’intero concorso ),  allora ci saranno buone probabilità di un suo recupero in extremis, con buona pace di tutti i ricorrenti. Mancano solo una ventina di giorni per conoscere l’esito di un concorso che sicuramente è  nato male  ed è cresciuto peggio

Aldo Domenico Ficara