IL posteggiatore-baby sitter e il docente «bravo»… quando (osi) far SCUOLA.

Non so SE questo -breve- articolo di Giovanna Gradi, edito su “la Stampa” del 15 Novembre u.s.,
possa essere pubblicato…né SE possa essere letto…né SE lo si possa discutere in una pubblica platea scolastica.

Perché No (mi sono poi detto);
siamo in uno Stato DEMOCRATICO… MICA ai tempi dell’indice dei libri e degli argomenti PROIBITI !!!
Esiste (ancora ?) la Libertà d’insegnamento… [c’è scritto nella Costituzione; avrebbe detto Enzo Biagi].
La verità OGGETTIVA, del resto, non è né di destra, né di centro, né di sinistra…
ERGO… nessuno dovrebbe “risentirne”.

Mi limito ad ANTICIPARVENE l’ultima parte:





È qui che nasce l’esigenza di una vera riforma.
Le ore dei docenti devono essere faticosissime, perché il docente deve essere in grado di guadagnarsi l’attenzione e poi LA STIMA e poi l’applauso della platea più esigente al mondo.
Tutti ricordiamo un professore, nella nostra storia scolastica, quello che ci incantava.
Riportare l’attenzione alla figura docente, alla sua funzione primaria e fondamentale.

Un docente non è «bravo» perché è nella commissione, fa progetti, si occupa dei laboratori, un docente è «bravo» quando fa scuola.

Formare insegnanti così è difficile e forse non interessa.
Più facile avere dei posteggiatori-baby sitter, sottopagati, burocrati allineati, impiegati modello e ubbidienti,
e giovani annoiati, ignoranti e disimpegnati.
E insegnanti così possono lavorare 18, 24, 36 ore.

A chi interessi l’articolo INTERO può essere reperito al seguente Sito:


Buona (democratica) lettura.

Vincenzo Rossi.