Le elezioni RSU non sono pagliacciate



Un preside di una scuola catanese in un suo articolo dal titolo “ La pagliacciata delle elezioni delle RSU nelle scuole ( vedi il seguente link: http://www.aetnanet.org/catania-scuola-notizie-247490.html ) afferma che con il decreto Brunetta sul Pubblico Impiego  tutti i poteri e le connesse responsabilità in capo alla gestione del personale e delle risorse economiche sono di esclusiva pertinenza della dirigenza,  che ne risponde direttamente e senza intermediazioni. Aggiunge inoltre che l’art. 6 del vecchio contratto della scuola  prevedeva una serie di assurdi accordi e di concertazione con la RSU è stato abrogato e in ultima istanza non residuano che compiti di esclusiva informazione. Di conseguenza continua il Dirigente scolastico le elezioni RSU servono solo agli apparati burocratici per contarsi e posizionarsi nella classifica dei sindacati rappresentativi per spartirsi le prebende i distacchi i permessi e le quote versate dagli iscritti e raccolti dal Tesoro come se fosse la cassa dei sindacati.

 

Non riesco a condividere queste posizioni,  perché posso immaginare le nostre scuole senza la presenza di controllo delle RSU, perché posso immaginare le dinamiche gestionali affidate al solo Dirigente scolastico in assenza di un qualsiasi filtro, anche di sola informazione al personale scolastico, perché posso immaginare la scuola senza FLC CGIL, UIL, CISL, GILDA, ANIEF, COBAS ed altri sindacati. Quando si usano parole forti come “ pagliacciate ” riferendosi a delle libere elezioni sindacali, si considerano “ pagliacci “ tutti i soggetti che vi partecipano. Ebbene grazie ai sindacati e alle RSU nominate in tornate  elettorali,  che non sono minimamente pagliacciate, oggi si possono elaborare documenti di protesta sulle 24 ore settimanali, si possono concertare manifestazioni, si possono coordinare interi territori in una lotta comune in difesa della scuola pubblica. Aveva ragione Rino Di Meglio quando affermava in un video che oggi ci sono tentativi di discredito dell’azione sindacale, con lo scopo di lasciare soli e divisi gli insegnanti, proprio in questo momento di  duro confronto sulla scuola e sul sapere che in essa viene trasmesso.  Il problema che fa pensare, e fa pensare molto,  è quello che il termine  “ pagliacciata “ sia stato  scritto da un Dirigente scolastico, ovvero da colui che dovrebbe condividere con gli organi sindacali le scelte e le strategie per migliorare gli obiettivi del proprio istituto, e non scavalcarli  per agire senza il contraddittorio di altre esperienze e competenze di settore.

Aldo Domenico Ficara