UE: BIZZOTTO (EFD- LEGA NORD), NO ALL'INNALZAMENTO DELL'ETÀ PENSIONABILE

(AGENPARL) - Strasburgo, 20 mag - "L'Europa faccia marcia indietro sulla riforma delle pensioni: allungare la vita lavorativa, così come indicato nel Libro Bianco della Commissione UE, significherebbe di fatto tagliar fuori i giovani dal mercato del lavoro. Come hanno già dimostrato le ricerche di autorevoli economisti, per ogni anno di aumento dell'età pensionabile ci sarebbero infatti oltre 400 mila disoccupati in più".
 
Questa la proposta di risoluzione, che sarà votata nella seduta Plenaria del Parlamento Europeo a Strasburgo, presentata a nome del gruppo EFD dall’europarlamentare leghista Mara Bizzotto, responsabile federale del dipartimento Europa della Lega Nord.

 

 
"L'innalzamento dell'età pensionabile non serve a ridurre il disastro finanziario, sociale e politico che ha travolto l'Unione Europea ma, al contrario, rischia di impoverire ulteriormente la nostra società - aggiunge l'eurodeputata Bizzotto -
 
L'estensione del periodo di lavoro degli attuali occupati produrrebbe infatti un conseguente ritardo nell'impiego dei giovani chiamati a sostituirli, provocando un inevitabile incremento della già altissima disoccupazione giovanile".
 
La risoluzione dell'onorevole Bizzotto, membro della Commissione Occupazione ed Affari sociali, è stata presentata in alternativa alla relazione d'iniziativa legislativa dell'europarlamentare olandese del PPE Ria Oomen-Ruijten, che invita invece gli Stati Membri a perseguire la riforma dei sistemi pensionistici indicata dalla Commissione UE.
 
"L'insistenza della UE sulla riforma delle pensioni non deriva da alcuna volontà di migliorare le condizioni di vita dei cittadini, bensì dalla volontà di addossar loro la colpa della crisi economica in modo da poter giustificare quelle misure draconiane di austerità che hanno già ridotto in miseria alcuni Stati Membri, soprattutto nel Sud Europa - continua la Bizzotto -
 
E' ora di abbandonare la retorica sulla necessità di innalzare l'età pensionabile e di iniziare invece a promuovere una strategia credibile per la crescita attraverso la promozione di incentivi per le imprese e una lotta efficace alla concorrenza sleale dei Paesi terzi".
"Invece di riversare i costi della crisi sulle spalle dei lavoratori, costringendoli a lavorare più a lungo e sbattendo la porta in faccia ai giovani disoccupati - conclude Mara Bizzotto - l'Europa pensi piuttosto ad introdurre un limite massimo al trattamento pensionistico dei supermanager di Stato per cancellare, una volta per tutte, gli scandali delle pensioni d'oro".