Riflessioni sulle buste trasparenti che hanno un’opacità media del 96%

Dalla pagina Facebook  " Dirigere domani "
di Renzo Caliari 
In questi giorni gira insistentemente la voce che il Consiglio di Stato smonterà la sentenza del TAR sul concorso per Dirigenti Scolastici e che gli idonei potranno finalmente prendere servizio come se nulla fosse. Questo accadrebbe perché le buste hanno un valore di opacità elevato. Che la busta sia trasparente è di tutta evidenza, lo si desume inequivocabilmente dalla perizia. Tuttavia, secondo queste voci, avrebbe un indice di opacità elevato. Se queste voci siano alimentate da qualche mitomane buontempone, da qualche politico loquace in cerca di consenso a buon mercato o da qualcuno troppo informato non è dato sapere. Però alcune certezze ci sono. La perizia dice che le buste hanno un’opacità media del 96% ritenuta “congrua per la segretezza epistolare di tipo comune”.
Questo significa che se Pierino vuole scrivere alla sua innamorata una missiva d’amore può usare le famose buste Sandy poiché esse hanno un’opacità “congrua” a garantire la riservatezza delle sue effusioni amorose.

Ma se la corrispondenza epistolare non fosse di tipo comune, insomma se Pierino dovesse inviare al fisco dati SENSIBILI sul proprio stato di salute, sulle proprie convinzioni politiche o sulle proprie abitudini sessuali sarebbe bene che Pierino non usasse quelle buste. Quelle hanno un’opacità congrua solo per la corrispondenza “epistolare di tipo comune”. Non per la corrispondenza epistolare che contiene dati sensibili.
Allo stesso modo quella busta non sarà adeguata se l’ambasciatore italiano in Katanga vorrà comunicare informazioni riservate ai propri governanti.
Non sarà congrua se dovrà contenere un assegno per l’acquisto di un immobile a un’asta giudiziaria o l’offerta per la gara d’appalto per la costruzione di un’autostrada. Forse non è adeguata neppure a garantire l’anonimato in un concorso pubblico per Dirigenti Scolastici dove le vite di candidati ed esaminatori, facendo lo stesso mestiere di educatore e calpestando i pavimenti delle stesse scuole, si sono intrecciate mille volte, fuori o dentro gli edifici scolastici. D’altronde che le buste fossero realmente trasparenti il perito lo dice con chiarezza. Al punto che si rifiuta di testare la loro trasparenza in un ambiente assolato dove dà per scontata la trasparenza.
Eppure in quella perizia c’è quello strano riferimento: “congrue per il segreto epistolare di tipo comune”. Ovviamente nella corrispondenza di tipo comune Pierino, Angelina e Gigetta piegano il foglio su cui hanno scritto: “Quanto mi ami?”. Lo piegano per ben due volte. Cosa che nessuno ha fatto con i cartoncini anagrafici del concorso, che quindi erano visibili a tutti.
Ma supponiamo, pur senza concederlo, che la busta sia davvero mooooolto opaca, al punto da essere “congrua a garantire l’anonimato nei concorsi pubblici”. Può essere contemporaneamente trasparente? Può essere trasparente un foglio di carta opaco? La risposta è SI. Il perché ce lo spiega la perizia del dott. Valente alla pagina 9. La trasparenza della carta dipende dal CLOG. Cosa è il CLOG? E’ un incrocio di 4 cose:
1) “C” come la Composizione della carta; 2) “L” come la Lisciatura della superficie; 3) “O” come l’Opacità; 4) “G” come la Grammatura, cioè il peso.
Cioè se anche quella busta fosse molto opaca essa risulterebbe trasparente a causa della sua scarsa grammatura, appena 80 grammi/metro quadrato.
E’ per questo che il contenuto di quella busta è assai visibile. Perché la grammatura della carta è molto bassa. Pierino, invece, quando scrive alla sua morosa non ha motivo per essere preoccupato. Egli va al supermercato e compra una busta a casaccio. Ma probabilmente ne acquista una con Grammatura da 90gr/mq, che è la più diffusa, o da 100 gr/mq. Mentre quella del concorso era da 80 gr/mq.
Per questo motivo è credibile e sperabile che le molte voci che girano siano frutto di qualche mitomane buontempone o di qualche politico loquace in cerca di consenso a buon mercato. E poi, come sempre accade, siano dilatate e distorte dal potere amplificante della rete.