Leggo e riporto una parte di quanto
scritto da Giovanni Cappuccio (già Preside ANP Lombardia) sulla rubrica “I lettori ci
scrivono” de La Tecnica della Scuola in un articolo dal titolo ““ C’è del
marcio.. in Milano” Parafrasando Amleto” (http://www.tecnicadellascuola.it/index.php?id=47256&action=view&c
) : “ Dicevo che la decisione è sorprendente, perché era sembrato che
nella udienza del 4/6/2013, la discussione si fosse incentrata più sul discorso
che la opacità o meno delle buste piccole non inficiasse l’iter valutativo
delle prove, perché altrimenti si deve incolpare di reato la Commissione,
fatta da due subcommissioni, perché ha agito in maniera delittuosa
assegnando i punteggi agli elaborati dei candidati, non per il loro vero merito
culturale, ma a seconda di un certo metro di spartizione dei candidati in
meritevoli e non meritevoli, dipendenti da accordi delittuosi, al limite
mafiosi, tra tutti i componenti commissari, come in una cupola, e non da
valutazioni obbiettive, come deve fare una vera Commissione di persone oneste.
E invece, alla fine, si è deciso che il fatto semplice e constatabile da tutti
a colpo d’occhio umano, che la busta bianca piccola era trasparente, fosse
elemento prorompente , dissacrante e distruggente, per accettare le
conclusioni della Commissione, nonostante che a nessuno sia venuto in
mente il benché minimo motivo di dubitare della incommensurabile onestà e
probità e lealtà di tutta la Commissione, ma direi di più, di tutta la
struttura Amministrativa che è stata alle spalle della disgraziata, sfortunata
vicenda a cui stiamo assistendo da più di un anno e mezzo a queste parti,
perché una cosa è chiara: la Commissione ha agito bene, in scienza e coscienza
e non si è comportata come un’accolita di delinquenti facente parte di qualche
cupola mafiosa “.
Si ricorda che qualche mese fa si associò la parola mafia
alla regione Lombardia, infatti, Umberto Ambrosoli ebbe a sottolineare che: “ la Giunta
lombarda è caduta per un fatto di
gravità inaudita, perché sono state aperte le porte a chi compra i voti
dalla mafia”. Ora nuove riflessioni, condite con frasi
contenenti “un’accolita
di delinquenti facente parte di qualche cupola mafiosa “ o con “accordi
delittuosi, al limite mafiosi, tra tutti i componenti commissari “, . Prendersi
certe confidenze lessicali con termini così lontani dalla regola democratica è
un azzardo che poteva essere evitato, perché visti i precedenti in Lombardia,
potrebbe portare male a questo concorso DS dagli equilibri labili
Aldo Domenico Ficara