Sulle pagine di ScuolaOggi.org Giuseppe Bonelli, provveditore di Pavia fino
al 31 gennaio 2014, parla di Manzini (http://www.scuolaoggimagazine.org/argomenti/archivio/gianni-manzini-protagonista-della-scuola-italiana
) che è stato senatore dal 1987 al 1994 e in quella veste relatore della
riforma della scuola elementare e redattore del testo unico dell’istruzione,
responsabile scuola del Partito Popolare dal 1995 al 2000 nella stagione delle
riforme fondamentali dei governi del centrosinistra (autonomia, cicli, parità),
sottosegretario al Ministero con il Ministro De Mauro e poi di nuovo
coordinatore del forum scuola della Margherita durante l’era Moratti, infine
consigliere del Ministro Fioroni. Ma Giuseppe Bonelli è anche uno dei 101
ricorrenti nel famoso caso delle “ buste trasparenti “ riguardante il concorso
per Dirigenti scolastici svolto in Lombardia, e a tal proposito scattano i
commenti all’articolo, da parte degli ex idonei inseriti nell’agosto 2012 nelle
graduatorie di merito finali, di seguito riportati:
Leggo con stupore e sincera
meraviglia, ma anche con una punta di sconcerto, le parole del Provveditore di
Pavia che inneggia al futuro, sostenendo la passione e, suppongo, il merito.
Allora una domanda mi sorge spontanea. Come mai un uomo come il sig. Bonelli,
tanto attento al futuro dell'Italia e della scuola non si è mai posto almeno il
dubbio che la passione si nutre anche di coerenza? Chiedo da giorni le sue
dimissioni come gesto di passione e coerenza per la scuola italiana, per il
futuro! Per il semplice fatto che il sig. Bonelli è ricorrente contro la
Pubblica Amministrazione e riveste un incarico che lo pone in conflitto di
interesse contro questa. Avrebbe potuto, e potrebbe ancora adesso, dimettersi
dalla sua carica di dirigente di seconda fascia e tornare tra i banchi,
appassionato docente, per insegnare ai suoi alunni la coerenza che spinge
l'uomo onesto a dimostrare con i fatti ciò che proclama con la lingua. La
invito ancora, pubblicamente, sig. Bonelli, a smettere i panni del Provveditore
e a vestire quelli del docente, almeno fino a quando la posizione conflittuale
tra Lei e la Pubblica amministrazione sarà definitivamente chiusa.
prof.ssa Amanda Ferrario
prof.ssa Amanda Ferrario
Maria Vittoria Amantea · Lavora presso Liceo Scientifico G. B. Vico
Concordo con quanto asserito dalla
collega Ferrario, è ora di gettare la maschera, di essere coerenti con i
principi che si sventolano ad ogni occasione. Se la scuola è soprattutto
insegnamento di vita spetta a chi occupa le posizioni più alte dare il buon
esempio o qualunque cosa noi potremo fare per migliorarla sarà completamente
inutile... attendiamo il suo gesto esemplare!
Mi associo all'invito delle
Colleghe, se la figura di Manzini le è di ispirazione, segua il suo luminoso
esempio, e per amore per la scuola e passione politica, mostri la sua coerenza
e la sua etica civile, lasciando un ruolo che la costringe a vivere una
intollerabile contraddizione di principi e di valori. Anche di valori
cristiani!