Il fatto
Il Consiglio dei Ministri, su proposta
del Ministro Maria Chiara Carrozza, ha nominato i nuovi Capi Dipartimento del
Miur. A dirigere il Dipartimento per l'Istruzione è stato chiamato il Dottor
Luciano Chiappetta, al Dipartimento per l'Università, l'AFAM e per la Ricerca
il Professor Marco Mancini, mentre al Dipartimento per la Programmazione e la
gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali la Dottoressa Sabrina
Bono.
Teodosio Orlando
Queste nomine provano a mio parere varie cose: 1) La Carrozza ha adottato lo
spoils system, per cui anche in presenza di capi dipartimento nel pieno dei
loro poteri ha deciso di sostituirli entro 90 giorni dall'insediamento del
governo. 2) Il profilo dei Capi dipartimento dovrebbe essere quello di vertici
dell'amministrazione, ma in realtà è misto amministrativo-politico.
Differiscono dai sottosegretari perché il profilo di questi ultimi è piuttosto
politico-amministrativo, ma poi se uno va a vedere bene le cose, scoprirà che
spesso a certi livelli le distinzioni politica/amministrazione sono alquanto
aleatorie. Del resto, mi pare che solo Chiappetta, dei tre, abbia una carriera
tutta interna all'amministrazione. Mancini è un professore universitario che avrebbe
potuto benissimo anche ricoprire il ruolo di sottosegretario
"tecnico" senza particolari difficoltà. 3) Ma servono davvero tre
capi dipartimento e tre sottosegretari al MIUR? Chi pagherà i loro lauti
stipendi? Non sarebbe bastato nominarne due di meno, accorpando sotto un'unica
figura i due dipartimenti dell'istruzione e conferendo più deleghe a solo due
sottosegretari? Ricordo che durante il ministero Gelmini c'era un solo
sottosegretario e per un certo periodo un solo capo dipartimento, perché uno era
andato in pensione e pure quello dell'università non era stato nominato.
Max Bruschi 1)
Stellacci e Biondi hanno deciso di andare in pensione. A prescindere dal fatto
che il Ministro, di qualunque colore, ha il diritto/dovere di scegliere i
vertici dell'amministrazione; 2) il profilo è quello corretto, amministrativo.
Che poi abbiano un proprio orientamento, che vogliamo fare? Prendere dei
monaci? L'importante è che seguano l'amministrazione sulla base delle linee di
indirizzo. 3) io ho servito sotto due capidipartimento, sotto l'ufficio
legislativo e sotto il gabinetto. Siccome ho visto la situazione dall'interno,
nessuno al mondo sarebbe in grado di gestire QUEI tre dipartimenti da solo.
Cosentino, da "pensionato", ha continuato a collaborare, ma il numero
di obiettivi mancati dopo la sua disparita è imbarazzante. Quanto
all'università, in quel caso invece il dipartimento ha poche funzioni, stante
l'0elevato grado di autonomia non tanto delle DG, quanto dei soggetti
amministrati. Infine, i sottosegretari, stante la Bassanini, mancano TOTALMENTE
dei poteri che ha un capodipartimento. Si aggiorni.
Teodosio
Orlando
Docente di filosofia e storia presso il liceo classico statale
"Dante Alighieri" di Roma. È stato docente a contratto (2006-2007) e
supervisore del tirocinio presso la Scuola di Specializzazione per
l'Insegnamento Secondario dell'Università di Roma Tre (2007-2009). Dottore di
ricerca in filosofia (Università di Firenze, 1995) - ex allievo della Scuola
Normale Superiore di Pisa.
Bruschi
Marco detto Max
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Qualifica
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Dirigente di seconda fascia
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Amministrazione
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MIUR – USR Lombardia
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