Obiezione di coscienza ? Le reggenze sono un obbligo di servizio




Il caso Lombardia, quello dell’obiezione di coscienza sulle reggenze, sta dettando la linea di alcune  testate di informazione scolastica, tra cui ora anche quella di RTS. La storia ha inizio da un comunicato della DiSAL  che affermava: “ Solo per richiamare alla seria necessità di esercitare bene, non “a mezzo servizio”, la professione direttiva, DiSAL ha inviato a tutti i dirigenti scolastici in Lombardia una lettera per raccogliere adesioni ad una “obiezione di coscienza” contro l’enorme abuso delle reggenze in atto da anni a settembre raggiungerà dimensioni ancora maggiori. Consapevoli del rischio che la dichiarazione di non disponibilità comporta sul piano disciplinare e senza voler in alcun modo esprimere valutazioni su quel che costituisce per l’U.S.R. un irrinunciabile obbligo operativo, “l’obiezione” vuole essere una pressione morale (l'ultima che rimane, dopo varie iniziative, proposte, denunce e richieste) per sollecitare politici e amministrazione a prendersi le responsabilità che non hanno saputo prendersi in questi anni “. Il rischio che, secondo il Corriere della Sera (http://rstampa.pubblica.istruzione.it/utility/imgrs.asp?numart=23RC19&numpag=1&tipcod=0&tipimm=1&defimm=0&tipnav=1 ), potrebbero correre i 30 presidi che hanno sottoscritto l’invito della DiSAL  sta nel fatto che le reggenze sono un obbligo di servizio.
 

 
 
 
 Infatti le suddette reggenze possono essere imposte dall’USR competente per territorio d’ufficio. La sottoscrizione di questa “obiezione di coscienza “ crea un precedente pericoloso, infatti,  il Ministro dell’istruzione potrebbe intenderla come un atto di insubordinazione verso i propri superiori. Vedremo come andrà a finire, ma di certo non è un bell’esempio verso tutti quei docenti che per effetto dei tagli lineari degli ultimi anni si ritrovano trasferiti d’ufficio in altra scuola, magari a diverse decine di chilometri dal proprio domicilio, e non possono sottoscrivere alcuna obiezione di coscienza “.

 

Aldo Domenico Ficara