PERCHÉ NON LICENZIAMO I DIRIGENTI DELLE SCUOLE IN CUI LE CROCETTE INVALSI VENGONO MESSE MALE?

di Salvatore Pizzo - Domenica 15 Settembre 2013 21:47

Il recente "decreto scuola" prevede l'obbligo per i docenti italiani, in particolare per quelli che hanno l'onere di lavorare in zone particolarmente svantaggiate del Paese, una sorta di paradossale punizione. Qualora i loro alunni dovessero rispondere male ai quiz a crocette preparati dell'ente Invalsi, saranno costretti a frequentare corsi di aggiornamento obbligatori.

Una prescrizione che se dovesse essere confermata anche nella fase di conversione in legge del decreto, sarà l'ennesima incursione della politica volta a stravolgere le norme pattizie (contrattuali) che a suo tempo sono state sottoscritte con i docenti italiani. Lo Stato prima sottoscrive patti, e poi d'imperio li viola.

Uno scenario che fa esultare qualche dirigente scolastico (un tempo si chiamavano presidi), specialmente quelli che sono seriamente convinti di essere delle "alte professionalità" con capacità manageriali, eppure la scuola non è un'azienda e loro prima di diventare presidi facevano i maestri o i professori.







Dei sedicenti manager che non si sono mai misurati con gli equilibri, le strategie e le politiche di un consiglio d'amministrazione. Siamo al paradosso, anziché premiare quelli che scolarizzano persone svantaggiate, li si penalizza, mentre a quei dirigenti che "governano" le scuole in cui le crocette dell'Invalsi non vanno a buon fine nulla viene imputato: dovrebbero essere esonerati dall'incarico, tanto se sono manager di valore non avranno problemi a trovare una collocazione.

Da "alte professionalità" che sono, come vanno loro stessi vanno pavoneggiandosi in giro, le aziende farebbero a gara ad accaparrarseli (oppure no?). Dovranno solo conquistare la fiducia dei consigli d'amministrazione, proverebbero così l'ebbrezza di conoscere una volta tanto la responsabilità conferita sulla base di una votazione e non acquisita con discutibili nomine concorsuali, con le quali diventano amministratori pubblici messi lì, convinti di avere una certa "leadership", senza che nessuno li abbia votati.

Salvatore Pizzo

Coordinatore Provinciale Gilda Unams - Parma
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