Oggi, 10 febbraio 2014 si
celebra la Giornata del
ricordo per le vittime delle
foibe nella Venezia Giulia e nell'Istria ed il conseguente esodo da quelle terre di oltre trecentomila
connazionali. Questa data fu istituita attraverso la legge 30 marzo 2004 n.
92 con il preciso fine di
ricordare la tragedia che colpì molti italiani durante l’ultima fase della
seconda Guerra Mondiale. A
tal proposito, per meglio ricordare i drammatici e cruenti episodi dell’epoca,
su Wikipedia si può leggere ( http://it.wikipedia.org/wiki/Massacri_delle_foibe ): “ Con
l'espressione massacri delle foibe,
o spesso solo foibe, si
intendono gli eccidi ai danni della
popolazione italiana della Venezia Giulia e della Dalmazia, occorsi
durante la seconda guerra
mondiale
e nell'immediato dopoguerra. Il nome deriva dai grandi inghiottitoi carsici dove furono
gettati i corpi delle vittime, che nella Venezia Giulia sono chiamati, appunto,
"foibe". Per estensione i termini
"foibe" ed il neologismo "infoibare" sono diventati
sinonimi di uccisioni che in realtà furono in massima parte perpetrate in modo
diverso: la maggioranza delle vittime morì nei campi di prigionia jugoslavi o
durante la deportazione verso di essi.
Il fenomeno dei massacri delle foibe è da inquadrare storicamente
nell'ambito della secolare disputa fra italiani e popoli slavi per il possesso
delle terre dell'Adriatico orientale, nelle lotte intestine fra i diversi
popoli che vivevano in quell'area e nelle grandi ondate epurative jugoslave del
dopoguerra, che colpirono centinaia di migliaia di persone in un paese nel
quale, con il crollo della dittatura fascista, andava imponendosi quella di
stampo filo-sovietico, con mire sui territori di diversi paesi confinanti “.
Aldo Domenico Ficara