Prof fannullone: negligenza, menefreghismo ed arroganza, non fanno un educatore


Ultima descrizione di una ispezione scolastica tratta dall’articolo del Corriere della Sera  pubblicato nell’aprile del 2007 (http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2007/04_Aprile/11/inchiesta_scuola_insegnanti.html ) Questa volta il soggetto è un professore fannullone. Lo stralcio dell’articolo racconta: “Il professor R. dimostra una compiaciuta e totale inosservanza dei più banali obblighi di servizio». A questa realtà «indiscussa da colleghi, dirigenti superiori e alunni» oppone uno «stato di permanente e strumentale aggressività, all'interno del quale ogni pretesto risulta utile per creare conflitto e tensione all'interno dell'Istituto». Il professor R. «non conosce il programma e non gli importa di conoscerlo». In classe, legge il giornale. Il professor R. ha altri interessi. Insegnando in un Istituto serale, di giorno esercita una seconda professione «non autorizzata». Le assenze sono comunque numerose, e non c'è mai preavviso. Visto l'orario delle lezioni, «risulta estremamente difficile reperire supplenti». E comunque, il professor R. non lo consentirebbe mai. «Nel mese di novembre e dicembre del presente anno scolastico, la scuola ha dovuto fare fronte ad un periodo di assenza per malattia del professor R. che si è protratto per un totale di 42 giorni, senza essere stata messa dall'interessato nelle condizioni di poter nominare un docente supplente, a causa del fatto che il prof R. non ha presentato un'unica richiesta di giustificazione dell'assenza, ma al contrario l'ha segmentata in quattro diversi periodi, ogni volta facendo pervenire alla scadenza di ognuno un nuovo certificato medico. Un'incuria che ha fatto sì che per i suoi studenti vi sia stato di fatto un mese di interruzione dell'anno scolastico». Lo sbarramento difensivo del professor R. consiste in una serie di denunce a carico di preside e vicepreside, al ritmo di due a settimana. Al colloquio, il professor R. sostiene che i suoi alunni «sono bestie che meritano il mio disprezzo». L'ispettore la pensa diversamente: «Studenti lavoratori che dedicano, anche con fatica, parti non irrilevanti del proprio tempo alla frequenza di un corso di studi, le cui aspettative di apprendimento in discipline di primaria importanza sono state regolarmente frustrate e le conseguenze sono risultate evidenti in sede di Esami conclusivi». Quando c'è, il professor R. si fa notare. All'uscita da scuola ha aggredito il suo vicepreside, ed è quasi venuto alle mani con alcuni dei suoi studenti inferociti. Conclude l'ispettore: «In un contesto individuale segnato da negligenza, menefreghismo ed arroganza, il professor R. nulla ha dell'educatore». In prima istanza, viene chiesto il trasferimento a un corso diurno e non serale. Dopo corsi e ricorsi, viene invece deciso il «monitoraggio» del professor R. per la durata di un anno “.




Aldo Domenico Ficara