Chiamata diretta tra giustizia amministrativa ( Tar ) e tribunali del lavoro


Facciamo il punto della situazione sulla chiamata diretta dei docenti, evidenziando le posizioni dei maggiori sindacati italiani sull'argomento

Gilda degli Insegnanti

Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti sostiene: “Dopo un´attesa estenuante, figlia di un grave ritardo che con ogni probabilità avrà ripercussioni negative sul regolare avvio del prossimo anno scolastico, il Miur ha partorito le Linee Guida per la chiamata diretta dei docenti. Si tratta di un atto di dubbia validità giuridica perché demanda alla discrezionalità dei dirigenti scolastici e degli Uffici scolastici regionali l´applicazione del provvedimento. Inoltre le Linee Guida non tengono conto dei rilievi e delle richieste avanzate dalle organizzazioni sindacali e, anzi, segnano passi indietro rispetto alle pur insufficienti aperture dimostrate dal ministero durante la trattativa con i sindacati.  Nel documento redatto da viale Trastevere, al quale dovranno fare riferimento i dirigenti scolastici per scegliere i docenti, resta invariata la pletora di indicatori individuati dai tecnici del Miur che noi abbiamo ampiamente avversato, chiedendo di ridurne drasticamente il numero. Ciò farà scattare un´assurda caccia ai titoli che - contesta il coordinatore nazionale - nulla ha a che vedere con la professionalità necessaria per insegnare e che è legata, invece, all´esperienza didattica maturata sul campo. Resta poi la discrezionalità del dirigente scolastico che potrà svolgere colloqui con i docenti candidati. Ad aggravare ulteriormente la situazione si aggiungono anche i tempi strettissimi fissati dalle Linee Guida per tutte le procedure (candidature dei docenti, esame dei curricula e proposte di assunzione da parte dei dirigenti, accettazione da parte dei candidati, assegnazioni successive da parte degli Usr sui posti rimasti disponibili). La nostra battaglia contro la chiamata diretta, dunque, non finisce qui: valuteremo eventuali profili di illegittimità e siamo pronti a presentare ricorsi a tutti i livelli".

Flc-Cgil

Il leader della Flc-Cgil, Mimmo Pantaleo, indica alla Tecnica della Scuola una possibilità ulteriore: quella di far inserire l’avviso di messa su “piazza” (telematica) dei posti da assegnare facendo valere solo il requisito tradizionale: l’anzianità di servizio. In questo modo, i capi d’istituto non potrebbero venire tacciati dall’amministrazione di venire meno ai propri doveri e pregiudicare il loro rendimento. Si tratta di una soluzione forse più praticabile, ma che difficilmente seguiranno i presidi vicino ad altre associazioni sindacali dei dirigenti scolastici, non Confederali. Di sicuro, anche se la dovessero adottare solo una parte dei presidi, per il sindacato si tratterebbe di un successo: perchè le indicazioni del Miur non avrebbero applicazione uniforme. Indebolendo, in tal modo, la mission per cui sono state sviluppate le linee guida sulla chiamata diretta.

Cisl Scuola

Per Maddalena Gissi, segretaria generale Cisl Scuola non si comprende il senso di tanta ostinazione nel voler applicare a tutti i costi un meccanismo del quale si vede a occhio nudo la farraginosità, si colgono fin troppo bene gli effetti penalizzanti per il personale, costretto a una precarietà permanente, mentre rimangono del tutto misteriosi i presunti vantaggi che ne verrebbero alle scuole”. Il Governo che già col piano straordinario aveva dato una bella dimostrazione di pressapochismo, oggi rischia di fare ancora peggio, scaricando sui dirigenti e sugli uffici delle scuole una mole di lavoro incredibile, da fare in tempi che sono ormai diventati, grazie anche ai ritardi del MIUR, del tutto impraticabili. Non a caso si stanno moltiplicando in queste ore prese di posizione che individuano nel rinvio di un anno della c.d. 'chiamata diretta' la soluzione più sensata e opportuna. Una richiesta, quella del rinvio, di cui già da tempo anche la Cisl Scuola e altre organizzazioni si erano fatte portatrici, senza tuttavia trovare mai alcuna disponibilità da parte del MIUR, soprattutto dai vertici politici, intransigenti nel voler portare avanti a tutti i costi un’innovazione cui evidentemente assegnano un alto valore simbolico". Ma far prevalere le pregiudiziali politiche sui problemi concreti con cui le scuole devono fare i conti non è una bella prova di capacità di governo, così come non ci si improvvisa riformatori, pensando che per esserlo basti cambiare le cose, senza preoccuparsi di cambiarle in meglio. Se chi dirige il MIUR ha ancora un briciolo di buon senso, ci pensi bene prima di sottoporre la scuola italiana a un ennesimo, inutile stress".

Uil scuola

Giuseppe Turi, il segretario generale della Uil scuola, in un'intervista, rilasciata al QN - Il Giorno, Il Resto del Carlino, La Nazione - nel corso della quale ha affrontato la tematica "Chiamata diretta", dichiara: "Le scuole sono chiuse eppure si continua a protestare, il Miur è così bloccato che forse andrebbe commissariato". 

SNALS-CONFSAL

Marco Paolo Nigi, segretario generale dello SNALS-CONFSAL, ha dichiarato “Il testo presentato dal MIUR, è inaccettabile. Presenta molti punti peggiorativi rispetto agli elementi che avevano fatto sperare in una conclusione positiva della sequenza contrattuale. Tra l’altro, il testo ha carattere orientativo, tranne che per la tempistica, e lascia campo libero alla discrezionalità del dirigente scolastico. Quanto proposto, oltre a non avere la necessaria trasparenza, prevede modalità e tempi che non hanno i requisiti della fattibilità, tanto da non poter garantire un regolare inizio dell’anno scolastico”. Lo SNALS-CONFSAL non accetterà passivamente le misure proposte dall’amministrazione, che sono lesive della dignità professionale dei docenti e mettono in difficoltà sia le scuole sia chi opera nell’amministrazione a livello decentrato. Auspico un’unità di azione dei sindacati che hanno agito concordemente in questo lungo percorso - ha concluso Nigi. Ritengo anche che non sia possibile escludere il ricorso a impugnative giurisdizionali, con particolare riferimento alla libertà d’insegnamento, costituzionalmente garantita, che i provvedimenti in corso di emanazione potrebbero mettere a rischio”.

 FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola e SNALS Confsal, che per molte settimane si sono impegnati responsabilmente al tavolo di trattativa, consentendo di delineare un’ipotesi di accordo che avrebbe assicurato tutele al personale insieme a funzionalità e trasparenza delle procedure, sono pronti ora a intraprendere ogni azione necessaria a tutela dei lavoratori e della loro dignità professionale: l’impugnativa di tutti gli atti amministrativi e delle conseguenti procedure nelle quali non si individuano i criteri minimali di correttezza e regolarità, ivi comprese le stesse “indicazioni operative” del Miur, innanzi alla giustizia amministrativa e, innanzi ai Tribunali del lavoro, le azioni legate alla lesione dei diritti soggettivi dei singoli docenti.

Roma, 22 luglio 2016

Flc CGIL, Domenico Pantaleo
CISL Scuola, Maddalena Gissi
UIL Scuola, Giuseppe Turi
SNALS Confsal, Marco Paolo Nigi


 

Nubi dense di pioggia all’orizzonte del mondo scolastico, dove la parola d’ordine è “ ricorso “

 

Aldo Domenico Ficara