Da un’intervista rilasciata al sito web
Il Dubbio (http://www.ildubbio.news/stories/interviste/28762_pino_aprile_la_scuola_al_sud_lhanno_rasa_al_suolo_e_ora_deportano_i_prof/
) da Pino
Aprile, lo scrittore autore del bestseller "Terroni", si evidenzia il fatto che la questione della “ deportazione “ sud - nord
degli insegnanti meridionali abbia origini lontane. Le riflessioni importanti, leggibili in tale intervista, si possono
sintetizzare in 3 punti, ovvero la
distruzione della scuola al Sud, gli altri meriti della Gelmini e le proteste
dell'opposizione di allora e di oggi:
1. La distruzione della scuola al Sud: il tempo pieno
al Sud è inesistente. E questo spiega tutto.
Le norme dettate dalla Gelmini, hanno fatto in modo che il tempo pieno
ci fosse solo al Nord: ovviamente se hai il tempo pieno magari hai anche un
maggiore fabbisogno di insegnanti, o sbaglio? Aggiungi a questo che quello
stesso governo introdusse il principio della spesa storica anche nel finanziare
i costi sostenuti dai Comuni per le scuole materne. Il che però ha prodotto,
tanto per dire, un esito paradossale in materia di asili nido: perché al Sud
gli asili nido non ci sono mai stati e quindi i finanziamenti sono affluiti
tutti nelle regioni in cui queste strutture già esistevano, al Nord appunto. Si
tenga presente che all'inizio il criterio doveva essere quello del maggior
fabbisogno: quando la Lega ha capito che così le risorse per le scuole
dell'infanzia finivano tutte giù è intervenuta e ha fatto cambiare la norma.
2. Gli altri meriti della Gelmini: quello di aver
cancellato dai programmi di studio dei licei la gran parte degli scrittori e
dei poeti meridionali. Un’azione sancita per legge, con un decreto del
presidente della Repubblica del 2010, per la precisione, e il presidente in
questione era Giorgio Napolitano. Allora: tanto per intenderci Alberto Asor
Rosa ha definito uno scrittore siciliano, Elio Vittorini, come colui al quale,
tra opere proprie e influenze su altri autori, è riconducibile il 30 per cento
della produzione letteraria del nostro '900. Ma anche al di là di Vittorini il
predominio della letteratura meridionale sul secolo più fertile della nostra
storia letteraria sarebbe evidente a tutti. Allora, la Gelmini stilò un elenco
dal quale furono incredibilmente depennati quasi tutti gli scrittori e poeti
del Sud: il premio Nobel Salvatore Quasimodo, il premio Nobel Grazia Deledda,
Leonardo Sciascia, Rocco Scotellaro, Gesualdo Bufalino... Niente, non si è
salvato nessuno. Cancellarono tutti, Corrado Alvaro... tutti.
3.
Le Proteste
dell'opposizione di allora e di oggi: una dozzina di interpellanze:
risultati zero. Una giovane deputata siciliana dei cinquestelle, Maria Marzana,
bravissima, segretario della commissione Cultura della Camera, è riuscita a far
approvare l'anno scorso una risoluzione interparlamentare che impegnava il
governo a riportare nelle scuole poeti e scrittori meridionali. Risultato? Il
governo se ne strafotte. Scatenai una polemica frontale con la Giannini, lei
disse che ignorava la faccenda, eppure dovevano esserle arrivate in proposito
le mozioni di diverse regioni del Sud.
Lette queste riflessioni, il popolo del sud non si deve meravigliare
degli insulti riferiti agli insegnanti meridionali quali: “capre deportate” o “lavativi”.
Il disegno politico è chiaro e cristallino, il sud va desertificato, ma
lasciato in vita ai minimi termini solo per chiedergli l’eventuale consenso
elettorale. Siamo in democrazia o no ?
Aldo Domenico Ficara