Si riporta l’inizio di un articolo di
Aldo Varano pubblicato nel sito web Zoomsud.it (http://www.zoomsud.it/index.php/cronaca/92737-cari-prof-della-calabria-e-del-sud-non-aiutate-il-degrado-con-la-lode
) che dice: “La Lombardia ha più di 10
milioni di abitanti. La Calabria ne ha meno di due. Insomma, la Lombardia è più
di cinque volte più grande di noi per popolazione. Immaginando che il buon dio
distribuisca genio e cretinaggine, volontà e indolenza a caso, quindi senza
preferenze raccomandazioni o input razzisti, si arriva alla conclusione che la
realtà tra noi e loro è, naturalmente più o meno, uno a cinque. Se invece prendiamo i dati diffusi dal
Ministero dell’Istruzione sui ragazzi che si sono maturati nell’anno 2016 a
pieni voti e in aggiunta con la lode, il nostro schema salta: noi, a lode, a
scuola, ne prendiamo cinque volte di più dei lombardi. In Calabria, abbiamo
raggranellato un bottino di 334 lodi; in Lombardia, invece di averne circa 1500
se fossero bravi, naturalmente più o meno come noi, mangiano la polvere
inchiodati a un miserabile 300. Minchia, come siamo bravi! Si potrebbe optare
anche per un’altra lettura. I lombardi non sono fatti per lo studio. Com’è noto
per lo studio bisogna essere (pre)fatti, cioè fatti apposta. Fino a qualche
decennio fa erano prefatti solo i figli dei ricchi, sia al Nord che al Sud, mentre
per i figli dei poveri, che si chiamavano tutti Pierino (come scoprì Don Milani
in Lettere a una professoressa) non c’era niente da fare. Bocciati. Ma neanche
questa lettura regge. Il Veneto, che è due volte e mezzo la Calabria, quasi
cinque milioni di persone, si ferma a 276. Neanche loro sono fatti per la
scuola? Sempre dietro la Calabria arrancano regioni per popolazione doppie alla
nostra (o quasi) come il Piemonte e la Toscana. Altri ciucci?Insomma,
bisognerebbe avere il coraggio (anzi, la sfacciataggine) di sostenere che
nessuno è tagliato per la scuola tranne i meridionali le cui prime quattro
regioni (Puglia, Campania, Sicilia, Calabria) hanno arraffato praticamente la
metà delle lodi di tutta Italia “. Una polemica vecchia come il cucco, infatti,
si ricorda quanto scritto in un articolo del 2011 (http://www.strill.it/citta/reggio/2011/08/reggio-polemica-110-e-lode-liceo-da-vinci-preside-princi-qassessore-vicentina-venga-quiq/
) ”Non ho dato seguito alla richiesta
dell’assessore perché la ritengo una polemica sterile, ma può venire a Reggio
Calabria quando vuole. E non perché dobbiamo dare dimostrazioni, anzi sarei
felice di ospitarla per mostrare i risultati realizzati. E’ questo il nostro
modo di risponderle”. Il dirigente scolastico del liceo scientifico ”Leonardo
Da Vinci” di Reggio Calabria, Giuseppina Princi, replica con un invito alla
polemica alzata dall’assessore provinciale alla pubblica istruzione di Vicenza,
Morena Martini, che aveva sollevato dubbi sui venti studenti che hanno ottenuto
cento e lode agli esami di maturità e chiesto i verbali. ”Noi – spiega
all’ADNKRONOS la dirigente calabrese- ci confrontiamo in competizioni nazionali
con le scuole di tutta Italia e abbiamo rappresentato il Paese nelle finali
internazionali. Un nostro studente ha ottenuto la medaglia d’argento alle
Olimpiadi di biologia che si sono svolte a luglio a Taiwan, portando lustro a
tutta l’Italia”. Un altro ragazzo del ”Da Vinci” a settembre volerà in
Kazakistan per partecipare alla finale delle Olimpiadi di astronomia, la cui
selezione nazionale si e’ svolta proprio nel liceo reggino, che ha strappato la
sede a un istituto di Torino. Se l’assessore provinciale vicentina poneva un
dubbio sulla ”manica larga” in fatto di assegnazione di voti dei docenti
reggini rispetto a quelli settentrionali, i risultati dei ragazzi nelle
competizioni scientifiche internazionali dimostrano che il dato non e’ sempre
soggettivo. La dirigente Princi spiega che anche nella scuola per il giudizio
sulle performance degli studenti vengono seguito ”criteri oggettivi, decisi a
livello collegiale, come la capacità critica e la capacità logica, la capacità di fare collegamenti interdisciplinari e così
via”. Qual e’ il segreto della scuola? ”E’ il risultato lusinghiero di un
lavoro di gruppo che lavora con impegno e abnegazione – spiega Giuseppina
Princi – sia il corpo docente, sia il personale Ata, e le famiglie che seguono
da vicino i loro ragazzi. Questi ragazzi antepongono lo studio ad altro, e vi
si dedicano con impegno e sacrificio”. La scuola aiuta anche i ragazzi con
difficoltà, promuovendo corsi differenziati nelle ore pomeridiane ”per dare l’opportunità
di recuperare le lacune e non appiattire il livello complessivo delle classi”
dice ancora la dirigente. E ha fatto ancora di più. Quest’anno e’ andata a reperire
i dati degli studenti già laureati seguendoli anche nel percorso universitario.
”Tutti – spiega Giuseppina Princi – hanno superato gli esami alla Bocconi di
Milano o alla Normale di Pisa, e alla Sapienza di Roma. E nel loro percorso
accademico continuano ad avere ottimi risultati”. Quest’anno altri venti
studenti si sono diplomati con cento e lode. Su un totale di 380 maturandi e’
una cifra proporzionata. Le parole che riassumono l’offerta formativa nel
complesso e’ ”serietà e impegno”. Sarà questo a invogliare i genitori a
iscrivere i loro figli al liceo scientifico ”Da Vinci”. Quest’anno si è
registrato un vero boom delle iscrizioni, con 450 alunni che si aggiungeranno
ai 1800 che già frequentano l’istituto “.
Aldo Domenico Ficara