Riceviamo e volentieri pubblichiamo
All'attenzione del Dott. Marco Campione
All'attenzione del Dott. Marco Campione
Ho partecipato con entusiasmo alla
riforma della buona scuola, immessa in ruolo nella fase C. L’ assunzione è
avvenuta a 1000Km da casa mia, nessun problema, la legge prevedeva questo e
sono partita con tanto entusiasmo. La mia esperienza è stata positiva durante
l’anno di immissione in ruolo perché come potenziamento di una materia di
indirizzo di una specifica scuola ho potuto assolvere ai propositi della legge.
Sono stata tutor di progetti esterni ed alternanza scuola lavoro valorizzando
il talento dei miei alunni. Aspettavo con ansia la mobilità, speravo di
rimanere nella città di immissione in ruolo, visto che era già al nord, invece
no, ancora più su 1400 km da casa, va bene, trasloco di nuovo ed inizio una
nuova avventura. Controllo l‘ambito di titolarità, i file dell’ Usp sulla
ripartizione delle classi di concorso alle scuole e mi accorgo, che i soli due
istituti dove potrei presentare la mia candidatura non sono istituti dove non
esiste la disciplina che insegno e per la quale sono stata assunta. Sapevo che
questi casi sono già successi durante quest’ anno , con tutti i disagi del
caso, ossia un DS chiede italiano e gli mandano un docente di matematica,
oppure ancora meglio chiede un docente di musica e gli arriva uno di scultura. Allora
ancora incredula penso: forse nel potf ci sarà qualcosa inerente alla mia
disciplina. Nulla … telefono alla scuola e chiedo chiarimenti, mi rispondono
che loro non hanno fatto richiesta della mia classe di concorso, ed io domando
gentilmente: mi scusi ma se mi assegnano d’ ufficio cosa farò? Mi rispondono: Non so forse
supplenze. Replico: sta scherzando? Beh la legge dice questo. Questa è la buona scuola?
Tutti i sacrifici fatti per migliorarmi, km di distanza dalla mia famiglia per
fare la tappabuchi? Oltretutto per tre anni.