La notizia di oggi 5 settembre 2016 viene da Sulmona dove potrebbe slittare l'apertura delle scuole
inizialmente prevista per lunedì 12 settembre.
Lo conferma il sindaco della Città, dopo un'animata assemblea pubblica
con gli amministratori (700 i partecipanti), su richiesta del neonato comitato
'Scuole sicure', composto da circa 400 famiglie che si sono rifiutate di
mandare a scuola i figli prima che gli enti preposti abbiano certificato la
sicurezza degli edifici. A tal riguardo leggiamo cosa scrivevano gli studenti del Liceo Classico Ovidio di Sulmona nel 2012:
“Cosa fareste se usciste di casa una sera e la mattina dopo al ritorno
trovaste il portone chiuso,non potendovi rientrare? Se vi dicessero che per la
vostra sicurezza è meglio andare in un nuovo edificio che però non porta il
vostro nome sul campanello e al suo interno non ha nulla che vi appartiene? Se
vi promettessero che a breve potrete tornare nella vostra vera abitazione e
invece vi spostassero nuovamente, in un’altra casa dislocata che vi sia
difficile raggiungere e che ancora meno di quella precedente vi rappresenti? Infine
cosa fareste se passando davanti la vostra casa ,quella in cui avete lasciato
ricordi e averi, la trovaste preda di polvere e piante incolte? Rispondendo a
queste domande noi studentesse e studenti del liceo Classico Ovidio di Sulmona
abbiamo deciso di manifestare! Il 29 settembre siamo scesi in piazza e abbiamo
fatto una lezione di latino autogestita per esprimere il nostro disagio e
riuscire a sfondare il muro dei media. Stanchi delle ripetute promesse di
politici e autorità, più volte siamo scesi in piazza a reclamare il nostro
diritto di avere una sede che ci appartenga,che porti il nostro nome, e che sia
sicura. Tre anni fa infatti,in seguito al sisma del 6 Aprile del 2009, la
nostra scuola storica di Piazza XX Settembre fu chiusa, ed oggi ,al contrario
di molti altri edifici scolastici che sono stati messi in sicurezza e
riconsegnati ai proprio studenti, continuano a tardare i lavori di restauro tra
vane promesse,bugie e passaggi di responsabilità tra comune e provincia. Noi
studenti continuiamo a credere nel nostro liceo e pertanto non ci fermeremo
fino a quando non ci sarà restituita una vera scuola pregna della nostra
identità che attualmente è andata smarrita”.