I compiti per casa sono realmente inutili, dannosi e discriminanti ?


Prendiamo spunto da una petizione on line  riguardante l’abolizione dei compiti per casa, che nella sua parte iniziale dice: Chiediamo che i compiti a casa siano aboliti, nella "scuola dell'obbligo", perché:
·        sono inutili: le nozioni ingurgitate attraverso lo studio domestico per essere rigettate a comando (interrogazioni, verifiche...) hanno durata brevissima: non "insegnano", non lasciano il "segno"; dopo pochi mesi restano solo labili tracce della faticosa applicazione;
·        sono dannosi: procurano disagi, sofferenze soprattutto agli studenti già in difficoltà, suscitando odio per la scuola e repulsione per la cultura, oltre alla certezza, per molti studenti “diversamente dotati”, della propria «naturale» inabilità allo studio;
·        sono discriminanti: avvantaggiano gli studenti avvantaggiati, quelli che hanno genitori premurosi e istruiti, e penalizzano chi vive in ambienti deprivati, aggravando, anziché “compensare”, l'ingiustizia già sofferta ".
Letto l'inizio di questa petizione, si considera utile una discussione nel merito, lasciando la parola ai lettori per riflettere se corrisponda al vero che i compiti dati per casa siano un fatto pedagogico del tutto negativo, o al contrario possano essere una giusta  azione didattica,  favorevole al consolidamento dell’apprendimento dei contenuti  che si sono sviluppati e analizzati la mattina in classe.


Aldo Domenico Ficara