Da un’interessante indagine dell' Istat
riguardante “I percorsi di studio e lavoro dei diplomati e laureati”, dove hanno
risposto 36.468 laureati del 2011, a quattro anni dalla fine del loro percorso
di studi., si possono estrapolare alcuni dati su cui riflettere:
·
Primo:
se scegli l’università sbagliata trovi lavoro più difficilmente. “L’inserimento
nel mercato del lavoro è più difficile per i laureati, sia di I che di II
livello, nei gruppi Letterario e Geo-biologico. Lavora infatti il 61,7% dei
laureati di I livello e il 73,4% di quelli di II livello del gruppo Letterario,
il 58,6% dei laureati di I livello e il 76,5% di quelli di II livello del
gruppo Geo-biologico. Critica è anche la situazione dei laureati di I livello
nel gruppo Psicologico (lavora il 54,4%) e dei laureati di II livello nel
gruppo Giuridico (lavora il 67,6%)”.
·
Secondo:
ci sono lauree che non interessano a chi deve pagarti lo stipendio. “Il 64,2%
dei laureati di I livello e il 74,9% dei laureati di II livello dichiarano che
la laurea era espressamente richiesta per accedere all’attività lavorativa
mentre è stata utile rispettivamente nel 23,8% e 17,8% dei casi. La laurea
sembra non premiare chi l’ha conseguita nei gruppi Letterario e
Politico-sociale, dal momento che per l’attività lavorativa svolta non era richiesta
e non è stata nemmeno utile”.
Aldo Domenico Ficara