In questi giorni sono molte le grida di
dolore di certi sindacati gialli, che vedono sciogliersi come neve al sole la
tanto voluta “ chiamata diretta “ degli insegnanti, mentre è palese la soddisfazione di insegnanti e studenti che ne auspicano l'abolizione totale. Di contro La Buona Scuola di renziana memoria
potrebbe essere un’opportunità, decisamente sostenuta da Regolarità e
Trasparenza nella Scuola, per rilanciare l’idea del preside elettivo. Infatti, incardinare
la professione docente in un rapporto gerarchico verticale, in cui da una parte
c’è un capo (il dirigente scolastico ), e dall’altra un subalterno (il docente)
costretto ad obbedire nel timore di rappresaglie alla prima occasione, svilisce e mortifica la funzione docente. Tra i promotori della teoria del preside elettivo c’è l’Associazione
Nazionale Docenti che ha posto la questione con forza, proponendo la
trasformazione della dirigenza scolastica da funzione di carriera a funzione
onoraria. La scuola come comunità di pari, governata da un primus inter pares
eletto nel suo seno dal collegio dei docenti. Anche la Gilda ha proposto la
figura del preside elettivo perché convinta che l'accentuata complessità dell'organizzazione
scolastica non possa prescindere da una nuova governance della scuola
finalizzata a valorizzare tutte le componenti della scuola in un'ottica cooperativa.
La proposta della Gilda è sostanzialmente quella di separare gli ambiti di
progettazione didattica da quelli di natura strettamente gestionale e
organizzativa.
Infatti, ad una dirigenza attuale cui spettano la responsabilità
e il potere di gestione nei limiti delle competenze riconosciute agli organi
collegiali, (in primis Collegio dei Docenti e Consiglio di Istituto), non fa
contraltare un Collegio dei Docenti dotato di una responsabilità propria e
un'autonomia che discendono direttamente dall'art. 33 della Costituzione che
sancisce la libertà di insegnamento. Il ''preside elettivo'' dovrebbe essere
investito da una funzione di coordinatore della progettazione didattica e
garante dell'attuazione del POF. A questa figura professionale spetterebbe la
presidenza dell'organo collegiale di riferimento, cioè il Collegio dei Docenti.
In questo modo si potrebbe superare l'attuale
anomalia tutta italiana che vede ora a capo di un organo collegiale espressione
dei docenti un soggetto che non è docente, che fa parte di un'area contrattuale
separata e che, a differenza di ciò che avviene in altri paesi, non insegna più
da anni. Per quanto detto una cosa è certa: il preside elettivo risolverebbe
molti problemi, primo fra tutti quello della sostenibilità economica degli uffici
dirigenziali.
Sostituire l’attuale figura del dirigente scolastico con quella
del preside eletto, infatti, non comporterebbe l’attribuzione della qualifica
dirigenziale e risolverebbe in un colpo solo la piaga del dimensionamento
scolastico.
Aldo Domenico Ficara
Aggiornamento del 09 Agosto 2018: la chiamata diretta è stata abolita, ora riflettiamo seriamente, investendo nella discussione i decisori politici, sulla figura del preside elettivo
Aggiornamento del 09 Agosto 2018: la chiamata diretta è stata abolita, ora riflettiamo seriamente, investendo nella discussione i decisori politici, sulla figura del preside elettivo