Legge 107/15. Se qualcuno nutriva delle speranze…

di Gianfranco Scialpi
 
 
 
La legge 107/15″ ha restituito al sistema educativo la centralità che merita: attraverso un’inversione di tendenza, si è investito per interrompere decenni di precariato, dare gambe all’autonomia scolastica, introdurre un sistema di responsabilità e merito, centrato sulla formazione e crescita professionale del personale”.
E ancora: ” Proseguire nel processo  di implementazione e completa attuazione della legge 107/15″.
Chi è l’autore di questi passaggi? V. Fedeli, l’attuale titolare del Miur.
Non poteva essere altrimenti! Non sono meravigliato da queste dichiarazioni, che dipanano ogni residuo dubbio sulle azioni future del Ministro: avanti tutta! Indietro non si torna!
Del resto cosa potevamo aspettarci da un Ministro, espressione di un partito che  dichiara formalmente il “cambioverso“, che  nella sostanza diventa “proseguireverso“?
Negli ultimi anni non ricordo riforme sbagliate, corrette, riviste o azzerate, confermando la perfetta continuità dei governi di destra e sinistra, alleggeriti delle storiche prospettive che testimoniano la loro dipendenza verso il  credo economico del libero mercato. Un esempio: le impresentabili riforme Gelmini-Tremonti, sostanziate dalla L. 133/08 ( classi pollaio, prelievo forzoso dal comparto scuola di otto miliardi di €, attraversi diversi tagli…) sono state tutte confermate dal governo tecnico di M. Monti – non poteva essere altrimenti!-  e da quelli di “sinistra” di E.Letta e M. Renzi – qui nasce lo sconcerto!
C’è speranza? Certo, ma occorre un reale “cambioverso” che relativizzi l’attuale momento storico, ricollocandolo nel contesto delle “cose umane”, dove non esiste nulla di immutabile,  di irreversibile. Ma per realizzare questa “inversione culturale” occorre ripensare la prospettiva e soprattutto ristabilire la classifica dei valori, partendo dalla formazione della persona, impensabile ad esempio con classi composte da  27-32 studenti.