Tornare agli anni sessanta quando l’anno scolastico iniziava il primo ottobre


Iniziare l’anno scolastico a ottobre! Se ne può parlare? Nel 2010  il senatore Pdl Giorgio Rosario Costa  fece  la proposta di far slittare la riapertura delle scuole dopo la pausa estiva ai primi di ottobre, come accadeva negli Anni 60/70. Secondo il Ministro dell’epoca MariaStella Gelmini , tale proposta avrebbe determinato più di un aspetto positivo: avrebbe favorito la stagione turistica del nostro Bel Paese, prolungandola e permettendo, quindi, maggiori entrate, e avrebbe permesso alle famiglie di organizzare un’estate “intelligente”, con partenze scaglionate da metà giugno a tutto settembre. Anche la Uil Scuola, fra i primi sindacati a commentare l’iniziativa, si  dichiarò possibilista perché, se da una parte l’anno scolastico, per legge, non poteva essere inferiore ai 200 giorni di insegnamento, c’era “necessità di un uso flessibile del tempo scolastico”. Meno tranquilli, invece, furono gli esponenti dell’associazione nazionali presidi, per cui il progetto sarebbe stato solo un ritorno al passato, e i Genitori Democratici, che chiesero al Ministro una maggiore condivisione delle scelte (le famiglie devono arrangiarsi e trovare dove lasciare i figli per tre mesi e mezzo, da metà giugno a tutto settembre ).  Nel 2010 il disegno di legge n. 409, composto dall’unico articolo 1 “Per le scuole di ogni ordine e grado l’anno scolastico ha inizio dopo il 30 settembre” era destinato alle polemiche. Ma oggi, dopo sette anni,  con la storia infinita degli stipendi bloccati, la mancanza di risorse finanziarie per un loro aumento dignitoso e con scuole al limite del collasso strutturale, posticipare l’inizio dell’anno scolastico al primo ottobre potrebbe essere una soluzione contrattuale praticabile. Ovvero continuare nella linea delle polemiche e delle provocazioni dicendo: “ Caro Prof  non ti aumento lo stipendio, ma ti diminuisco i carichi di lavoro “.
Aldo Domenico Ficara