La rabbia dei presidi che volevano circondare il Miur




La rabbia dei presidi:
“ Giovedì 25 maggio 2017, a partire dalle ore 10.00, si svolgerà a Roma la manifestazione nazionale dell’ANP a cui sono invitati i dirigenti scolastici di tutta Italia. La protesta si esprimerà in più sedi. In primo luogo, circonderemo il MIUR. In secondo luogo, presidieremo contemporaneamente Montecitorio.Rivendichiamo perequazione retributiva con la restante dirigenza pubblica e poteri corrispondenti alle responsabilità! È giunto il momento di gridare tutti insieme “ basta dare senza ricevere!” (http://www.anp.it/anp/doc/la-rabbia-dei-presidi---manifestazione-nazionale-a-roma-dell_anp ).
Questo è quanto scriveva ANP per annunciare la protesta dei Dirigenti scolastici del 25 maggio 2017. Mi voglio soffermare sul termine circondare (in primo luogo circonderemo il MIUR ) , un termine del tutto militaresco, che poco si addice a persone di scuola esclusivamente dedite allo studio e alla ricerca metodologica. Ora se si unisce la parola “ rabbia” alla frase “circonderemo il MIUR “, si ottiene un mix esplosivo, che riconduce ad una sensazione di scontro, di attacco e di voler restringere lo spazio altrui. Una sensazione che è lontana dai modi di pensare del personale docente e di tutti quei presidi che amano la scuola e i propri studenti, identificandoli in una unica comunità educante lontana anni luce, anche verbalmente, da tali termini. Gli insegnanti vogliono anche loro, al pari dei colleghi presidi, stipendi migliori e condizioni di vita lavorativa dignitosa, ma non circondano niente e nessuno, figuriamoci il proprio Ministero. Ricordiamoci sempre, sia presidi che insegnanti: In ogni contesto l'uso di parole pacifiche,  che mirino a concetti di inclusività e non di aggressione verso il prossimo, rappresenta il primo mattone per costruire una scuola innovativa. Mi piacerebbe sapere come possa interpretare simili frasi il nostro Ministro, e soprattutto se il 25 maggio si sia sentita circondata.

 

Aldo Domenico Ficara