Meglio evitare frasi del tipo "ti boccio" o "ti metto il debito"



Dire ad uno studente frasi del tipo "ti boccio" o "ti metto il debito" equivale a rientrare nella sfera dell'abuso dei mezzi di correzione perché, come stabilito dalla Cassazione ( sentenza n. 47543 del 2015), si identifica come una "violenza psicologica che potrebbe causare un pericolo alla salute dell'alunno". Vediamo come si interpreta  l'abuso dei mezzi di correzione e tal riguardo riportiamo  l’art. 571 c.p. che così recita: " Chiunque abusa dei mezzi di correzione o di disciplina in danno di una persona sottoposta alla sua autorità, o a lui affidata per ragione di educazione, istruzione, cura, vigilanza o custodia, ovvero per l'esercizio di una professione o di un'arte, è punito, se dal fatto deriva il pericolo di una malattia nel corpo o nella mente, con la reclusione fino a sei mesi. Se dal fatto deriva una lesione personale, si applicano le pene stabilite negli articoli 582 e 583, ridotte a un terzo, se ne deriva la morte, si applica la reclusione da tre a otto anni ".