Anche il più sprovveduto degli esperti
di politica scolastica, non dovrebbe fare fatica a comprendere che una delle
dighe alla proposta del liceo breve ( passaggio da cinque anni a quattro ) sia rappresentata con forza dalle idee sulla scuola statale di Francesco Sinopoli,
segretario generale della FLC CGIL. Infatti, il suo comunicato stampa in merito alla
sperimentazione del liceo breve è chiaro e cristallino, e su di esso non si
possono fare speculazioni di bassa bottega a tutto vantaggio di chi vuole
affossare ancora di più la scuola statale. Sinopoli, infatti, scrive: “sotto il
profilo metodologico la presunta “sperimentazione” tradisce una impostazione
regressiva. Per trovare una conferma della scelta, si lascia alle singole
istituzioni scolastiche la possibilità di aderire con un proprio specifico
progetto, falsando fin dall’inizio i risultati. L’idea è quella di convogliare
nel percorso sperimentale un’élite di duemila ragazzi che non potranno mai
rappresentare il livello standard degli studenti italiani e forniranno dati in
uscita sicuramente eccellenti, ma significativamente non rapportabili, anche
statisticamente, al resto della popolazione scolastica italiana. Siamo in
presenza di una falsa sperimentazione dagli esiti purtroppo inutilmente
scontati. Il decreto dichiara esplicitamente di non aver voluto seguire le
indicazioni di buon senso del CSPI (il Consiglio Superiore della Pubblica
Istruzione) e rinvia la definizione delle indicazioni e dei criteri qualitativi
per l’elaborazione dei progetti all’avviso per la partecipazione delle scuole. Chiediamo
il ritiro del decreto e l’immediata apertura di un confronto con le parti
sociali e con tutta la comunità della scuola, l’alternativa sarà bloccare nei
fatti questa farsa “sperimentale” “. Il fatto di chiedere il ritiro del decreto
e l’immediata apertura di un confronto con le parti sociali e con tutta la
comunità della scuola non lascia dubbi sulle posizioni di politica scolastica
di Francesco Sinopoli , sempre in difesa
di tutti gli operatori del comparto scuola, primi fra tutti insegnanti e studenti.
Aldo Domenico Ficara