Cyberbullismo: per combatterlo in modo concreto deve essere conosciuto

Il cyberbullismo per combatterlo in modo concreto deve essere conosciuto, di questo sono convinti anche Polizia e Istituzioni. Ne è la prova lo stesso studio “Quanto #condividi?” che ha anticipato di pochi giorni la pubblicazione in Gazzetta ufficiale della legge per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo (legge n.71/2017).  A tal riguardo si riporta un commento di Maura Manca:  “In certi casi – si legge nel rapporto - la legge, da sola, non basta. Soprattutto quando si affrontano fenomeni complessi, come il cyberbullismo. Comportamenti prevaricatori, persecutori, prepotenti, compiuti in rete e sui social da ragazzi contro altri ragazzi, che a volte configurano reati. E che nascono dal mix "esplosivo" e imprevedibile tra evoluzione tecnologica - il web con la sua viralità - e le dinamiche psicologiche dell'adolescenza, attratta dalla trasgressione e portata ad agire prima che a riflettere”.

Maura Manca

Docente presso il corso di laurea in Psicologia Applicata Clinica e della Salute, insegnamento di “Psicologia del rischio in età evolutiva” , Università degli Studi dell’Aquila. Presidente dell’Osservatorio Nazionale Adolescenza strumento permanete che monitora a livello nazionale nelle scuole di I e II grado le principali problematiche legate al mondo adolescenziale, alla scuola e alla famiglia, con particolare attenzione alla tecnologia e al suo abuso che condiziona la vita dei ragazzi.


Aldo Domenico Ficara