Tullio De Mauro, linguista, professore
emerito dell’Università di Roma La Sapienza, già ministro della Pubblica
istruzione (nel 2000-01), nel 2014 ai margini di un convegno presso
l’Università Federico II di Napoli espose una regola denominata del “ meno
cinque “, dicendo: “ data la natura selettiva della nostra memoria, si constata
che in età adulta tendiamo a regredire di cinque anni rispetto ai livelli
massimi raggiunti durante gli studi a meno che, ed è fondamentale, non
continuiamo a esercitare quella competenza.
Per esempio, nell’ ultimo anno di
liceo ci siamo inoltrati in argomenti non elementari di matematica ma, se non
diventiamo bancari, geometri o ingegneri, la nostra matematica adulta si rattrappisce
e, se va bene, torna ai livelli della terza media. Così avviene per ogni altro
campo. Se non leggiamo libri o romanzi, di tutta la storia studiata restano
brandelli sospesi nel vuoto: Pirro re dell’ Epiro, Stilicone, trattato di
Campoformio ”.