La strategia sbagliata del governo sulla "Buona Scuola"




Sono curioso di conoscere gli esperti in comunicazione del governo che suggeriscono di insistere su una strategia sbagliata. Qual è l'obiettivo? Allargare la frattura tra la politica e la scuola? Se questo è il fine ci stanno riuscendo. I costi sociali e culturali sono altissimi.
Le dichiarazioni ovvero la strategia sbagliata
"Abbiamo sbagliato comunicazione" (Renzi)
"La mia impressione è che, al netto di tutto quello che è discutibile nel merito della riforma, ciò che ha dato più fastidio sia stato il metodo" ( Dal libro "Avanti" di Matteo Renzi)
" Se abbiamo avuto il mondo della scuola contro, qualcosa abbiamo sbagliato" ( Valeria Fedeli)
Dello stesso tono sono altre dichiarazioni di Stefania Giannini e Francesca Puglisi.
Cosa unisce queste dichiarazioni? La convinzione che la "Buona Scuola" è ok. Non si torna indietro! Nessun ripensamento! L'errore sta nella comunicazione inefficace dei suoi contenuti agli insegnanti.
Anche il sottosegretario Toccafondi conferma questa linea, quando dichiara che con il governo Renzi si è avuto un cambio di passo.
Indietro non si torna!
Non ci sono dubbi! Il governo proverà a spiegare la Riforma agli insegnanti! La strategia è offensiva nei confronti di chi ogni giorno si relaziona con le competenze. Tra queste ci sono quelle dell'ascolto, della comprensione di una conversazione o di un testo scritto...
Chiedo: il governo legge i sondaggi o le inchieste? Più dell'91% dei docenti  conosce almeno a livello sufficiente la L.107/15 e l'81% ritiene che non avrà effetti positivi sull'insegnamento. Medesima bocciatura, anche se con percentuali diverse, la esprimono gli italiani Infatti, secondo un'indagine Demos di I.Diamanti(16 ottobre 2016) il 46% degli italiani non considera una buona legge la riforma Renzi-Giannini.
Da qui non si comprende la strategia del governo. Ritengo che quest'ultimo pensi che una ritirata sia  peggio di una conferma. Se invece i nostri governanti sono veramente convinti che la l.107/17 sia una buona legge, allora mi chiedo: quale fine perseguono? Nel breve, quello di esasperare gli animi, aumentando la frattura con il mondo della scuola. Imprevedibile la "portata" delle conseguenze sul futuro, rappresentato dai nostri ragazzi.

Gianfranco Scialpi