Marco Campione: perfino autorevoli giornalisti o professori universitari criticano la 107/15 senza nemmeno averla letta




Riportiamo la parte iniziale di un lungo post pubblicato da Marco Campione nella sua pagina Facebook. Nel post si scrive: “ In un commento ad un mio post sul profilo una docente ha scritto: "Renzi dovrebbe smetterla di ripetere il mantra di aver comunicato male la riforma, perché non è certo quello il problema". Io credo invece che quello della comunicazione sia stato uno dei problemi. Non è un problema di comunicazione, ovviamente, per chi l'ha letta, compresa e non la condivide. Ma questa categoria di interlocutori è fisiologica: non si può piacere a tutti e non è di loro e a loro che parla Renzi, evidentemente. Alcuni di questi non la condividono perché la considerano sbagliata, alcuni perché va a colpire interessi più o meno condivisibili. Coi primi ho sempre cercato di dialogare, per comprenderne le ragioni e provare a far sì che comprendessero le nostre. E non è un problema di comunicazione nemmeno nei confronti di quelli che criticano senza nemmeno averla letta. E ce ne sono non pochi sia tra addetti che non addetti ai lavori, perfino tra autorevoli giornalisti o professori universitari, come abbiamo visto nei giorni scorsi... Anche qui la comunicazione non c'entra perché si tratta di posizioni assunte per pregiudizio, partito preso, avversione ideologica, conformismo. E appartengono certamente a questa categoria anche quelli che la appoggiano incondizionatamente. L'osservazione di Renzi non era nemmeno per loro. Il problema di comunicazione invece c'è stato a mio avviso con chi ha un atteggiamento neutrale nei confronti della 107, quelli che non si schierano. Che sono la maggior parte. Sia tra i docenti (checché ne dica la propaganda, la maggior parte dei docenti è stata, sta e starà alla finestra), che tra studenti, famiglie, società in genere. Che sono i veri portatori di interessi (stakeholders, come si dice oggi) a cui la scuola deve rendere conto con i suoi risultati. Colpisce in modo particolare questo problema di comunicazione proprio con loro perché saper mobilitare chi di solito non si mobilita è esattamente la caratteristica che ha determinato il successo di Renzi. Sulla scuola quella mobilitazione non c'è stata. Perché? Complesso analizzarne qui tutte le cause, ma io penso che su questo ci sia stato, appunto, un grande errore nella strategia comunicativa. Non tanto di Renzi, che aveva altro a cui pensare, ma di tutti noi “.

Noi di RTS abbiamo letto e riletto la 107/15, verificando che da qualunque parte si osserva, la valutazione negativa rimane come comune denominatore