Riportiamo il testo di una petizione
organizzata dall’ADI (Associazione Dottorandi e dottori di ricerca italiani ):
I dottorandi e dottori di ricerca
saranno fortemente penalizzati nell’accesso al FIT, il nuovo percorso di
formazione e accesso all’insegnamento nelle scuole. Con la nota di chiarimento
dello scorso 25 ottobre sull’acquisizione dei 24 CFU richiesti per l’accesso al
percorso FIT, il MIUR ha ancora una volta respinto le richieste avanzate
dall’ADI per un’adeguata valorizzazione del dottorato all’interno del FIT. La
nota ministeriale nega esplicitamente la possibilità per i dottorandi di poter
beneficiare del semestre aggiuntivo all’interno del percorso formativo per
poter conseguire i 24 CFU risultando in corso: una misura prevista dal DM sui
24 CFU per gli studenti con l’intento di garantirne il conseguimento da
‘interni’, senza quindi dover pagare l’iscrizione con le tariffe previste per
gli esterni.
Nulla viene detto, come richiesto unitariamente anche dalle
organizzazioni studentesche e sindacali, sulla gratuità nel conseguimento dei
24 CFU da parte di studenti e dottorandi, lasciando così piena discrezionalità
ai singoli atenei. Addirittura non si accenna minimamente alle possibili
condizioni agevolate nel conseguimento dei CFU da parte dei dottori di ricerca
e degli assegnisti di ricerca, come richiesto ripetutamente dall’ADI. Come se
non bastasse, il MIUR non si è preoccupato minimamente di garantire la
compatibilità fra lo svolgimento del dottorato e frequenza dei corsi del piano
formativo del 24 CFU. La nota si limita a dire che gli iscritti a un dottorato
“possono acquisire i 24 CFU durante il loro percorso formativo”, ma - aggiunge
subito dopo - “a meno che ciò sia escluso dalle disposizioni che disciplinano i
corsi frequentati”. In questo modo, ancora una volta, si lasciano i dottorandi
alla discrezione dei singoli regolamenti di ateneo, senza fornire loro alcuna
garanzia del fatto che potranno effettivamente conseguire i 24 CFU durante il
loro percorso dottorale.
Per mesi abbiamo chiesto al Ministero un tavolo di
confronto sulle modalità di valorizzazione del dottorato nell’accesso e nello
svolgimento del FIT: tavolo che ci è stato più volte promesso e che non è mai
stato convocato. Adesso, con questa nota ministeriale migliaia di dottorandi,
dottori di ricerca e assegnisti si troveranno inevitabilmente ad essere
gravemente penalizzati e frustrati nel loro percorso per diventare
insegnanti.
Ora basta!
Riteniamo che incentivare l’accesso alla
carriera di insegnante per i dottori di ricerca rappresenti un significativo
passo in avanti per il sistema scolastico nazionale. Investire sui dottori di
ricerca vuol dire mettere a disposizione delle nuove generazioni l’esperienza e
il talento di studiosi altamente formati che hanno avuto esperienze di
didattica nelle università, acquisito in molti casi un'ampia formazione
linguistica, sviluppato esperienze europee e internazionali, e appreso il senso
della cooperazione piuttosto che della competizione: tutte competenze che
riteniamo basilari per la formazione delle nuove generazioni.
Il decreto
legislativo 59/2017, all’art. 3, comma 7, impegna il MIUR a garantire un’adeguata
valorizzazione del titolo di dottore di ricerca in sede di accesso al percorso
di Formazione Iniziale e Tirocinio (FIT), riconoscendo così l’alto livello di
formazione acquisito dal dottore di ricerca al termine del dottorato. La nuova
riforma del reclutamento scolastico lascia poco spazio a coloro che hanno
dedicato gran parte della loro vita alla ricerca scientifica, trascurando
ancora una volta i talenti che prima formiamo e poi regaliamo agli Stati del
Nord Europa. Pertanto, chiediamo a tutti i colleghi e in generale a tutte le
persone sensibili ai temi della ricerca e della formazione di mobilitarsi,
affinché sia attribuito il giusto valore al titolo di dottore di ricerca
concepito come metodo e percorso scientifico su cui investire anche per migliorare
la scuola italiana. Per questo chiediamo:
·
Gratuità
per dottorandi nel conseguimento dei 24 CFU e dei relativi corsi singoli.
·
Estensione
della finestra temporale aggiuntiva di 6 mesi sul percorso di dottorato per
consentire ai dottorandi di poter conseguire gratuitamente i 24 CFU.
·
Eliminazione
di ogni incompatibilità per i dottorandi e per gli assegnisti di ricerca di
iscriversi ai corsi singoli durante lo svolgimento del corso di dottorato.
·
Agevolazioni
per i dottori di ricerca e gli assegnisti di ricerca nel conseguimento dei 24
CFU e dei relativi corsi singoli.
Chiediamo
inoltre:
·
Che
venga garantita una retribuzione di almeno 1000 euro per il primo e secondo
anno di FIT.
·
L’attribuzione
di un congruo punteggio attribuito al dottorato di ricerca per l’accesso al
FIT.
·
L’istituzione
di tabelle di corrispondenza tali da permettere il riconoscimento dei crediti
acquisiti durante un dottorato di ricerca, al pari di quelli acquisiti durante
la laurea magistrale, per i settori concorsuali della scuola.
·
Il
riconoscimento di 20 punti per i dottori di ricerca in possesso di
abilitazione.
·
Il
riconoscimento di un punteggio aggiuntivo per i dottori di ricerca che abbiano
svolto meno di 3 anni di supplenze.
Infine
chiediamo che venga convocato al più presto un tavolo di confronto al MIUR
sulla valorizzazione del dottorato nell’accesso e svolgimento del percorso FIT,
attraverso la definizione di un percorso preferenziale per i dottori di ricerca.