La scuola è un bene comune, aperta a
tutti, e per questo motivo serve una profonda ristrutturazione di tutto il
sistema che così non va. E’ questo il messaggio lanciato oggi in cento città
italiane dove le organizzazioni sindacali hanno manifestato assieme ad
insegnanti e personale Ata anche per quanto riguarda il rinnovo del Contratto
Nazionale, le cui trattative sono riprese pochi giorni fa, il 9 novembre, ma
che da diversi anni ormai non trovano punti d’incontro tra le parti.
In particolare
si vogliono evidenziare gli 11 punti di una petizione collegata:
1.
La
scuola è un bene comune che appartiene al Paese e non può essere oggetto di
riforme non condivise e calate dall’alto: rappresenta invece una risorsa
fondamentale di crescita umana e civile per le persone e la società, una
priorità su cui far convergere gli interessi dell’intera comunità nazionale.
2.
La
scuola è aperta a tutti, anche alle nuove italiane e ai nuovi italiani e a
chiunque approdi nel nostro Paese, ed è al servizio della persona e della
società. In quanto tale, essa è funzionale alla rimozione delle disuguaglianze,
enormemente accresciute in questi anni anche per la sottrazione di risorse
operata a danno del sistema di istruzione.
3.
L’istruzione,
dalla prima infanzia all’età adulta, è una condizione decisiva per lo sviluppo
del Paese. Per questo occorrono scelte conseguenti di investimento, a tutti i
livelli, allineato alla media dei Paesi Ocse. E occorrono politiche mirate, che
valorizzino l’autonomia delle istituzioni scolastiche e le diverse
professionalità che in esse operano, garantendo a chi lavora nella scuola
italiana un trattamento in linea con il resto d’Europa in termini di
considerazione sociale e riconoscimento retributivo.
4.
La
scuola si prende cura delle allieve e degli allievi, mettendo al centro le loro
domande di senso e proponendo esperienze di apprendimento significative,
attraverso metodologie appropriate, in una relazione educativa improntata ai
principi di ascolto, dialogo e confronto. Garantire una istruzione di qualità a
tutti e una piena accoglienza, anche a chi proviene da culture e mondi diversi,
è la premessa al riconoscimento di una piena cittadinanza.
5.
La
scuola opera per offrire a tutte e a tutti, senza lasciare indietro nessuno, le
migliori opportunità di crescita in vista di un inserimento attivo e
consapevole nella società e nel mondo del lavoro, e orienta le scelte di
ciascuno promuovendo talenti, vocazioni e aspirazioni di cui tutti sono
portatori.
6.
La
scuola si realizza come comunità professionale e di apprendimento. Si prende
cura della qualità della didattica in aula e in laboratorio, della formazione
in servizio, dello sviluppo del lavoro in team, della realizzazione di progetti
connotati da innovazione, ricerca e verifica sul campo.
7.
La
scuola dimostra ogni giorno che l’arte, la scienza, la cultura non sono
riducibili a processi burocratici, a parametri economici, a logiche
classificatorie e meritocratiche, e ispira la propria azione valutativa a
criteri di equità, miglioramento e trasparenza.
8.
La
scuola fonda la sua organizzazione su organi di autogoverno eletti dalla
comunità di riferimento e si avvale dell’apporto di tutte le professionalità
che vi operano, nel rispetto delle diverse competenze e responsabilità,
incompatibili con gerarchizzazioni forzate.
9.
La
scuola non è un luogo di addestramento al lavoro, ma è una comunità educativa
che attraverso l’incontro con la cultura, i saperi, l’apprendimento permanente
e la pratica della cittadinanza attiva e della democrazia, concorre a rimuovere
gli ostacoli che impediscono la crescita e la realizzazione della persona, del
cittadino e del lavoratore.
10.
La
scuola italiana non ha bisogno di proclami o di improbabili riforme epocali, ma
di concrete misure, unite ad una visione prospettica fondata su solidi principi
educativi e su valori condivisi propri della Costituzione.
11.
La
scuola, come Istituzione e Autonomia della Repubblica, consapevole del compito
di educare e istruire che la società le affida, si impegna a rafforzare il
dialogo con le famiglie e con la più vasta comunità sociale. Istituzioni
pubbliche e società civile sono chiamate a costruire una grande alleanza per
una scuola di qualità che continui ad essere patrimonio comune, motore di
sviluppo, fattore di crescita e speranza per le future generazioni.