Università, passano due pessimi decreti

COMUNICATO STAMPA IDV

“Oggi sono passati con il voti del centrodestra e la “benevola“ assenza della Lega due pessimi decreti, presentati  dal ministro Profumo in applicazione della riforma Gelmini sull’università.
Ancora una volta ha prevalso su tutte la volontà di ridurre le risorse per l’università e la ricerca. Ancora una volta le esigenze della finanza hanno prevalso sulla necessità di invertire la nefasta politica di tagli lineari e indiscriminati inaugurata da Tremonti.





Nei decreti approvati oggi infatti si finirà per far pagare ancora una volta a precari, ricercatori e studenti il costo dei tagli, per obbligare Regioni ad alzare le tasse per il diritto allo studio, per paralizzare ogni possibilità di rinnovare le università e di offrire ai nostri ricercatori e ai nostri giovani una possibilità di misurare il proprio valore e accedere alla docenza.
Non solo rimarranno senza diritto allo studio le migliaia di ragazzi capaci, meritevoli e privi di mezzi, che pur essendo idonei rimangono esclusi per mancanza di risorse, ma anche le loro università, in particolare quelle del mezzogiorno, verranno impoverite e penalizzate ulteriormente.
Invece di attrezzare l’università per accrescere il numero dei laureati, come pure ci chiede l’Europa, e contribuire alla modernizzazione del Paese e migliorare gli standard qualitativi di tutti gli atenei, il governo Monti continua nella linea di favorire i forti e abbandonare i deboli al loro destino.
Gli sforzi dell’opposizione hanno indotto solo parziali e del tutto insufficienti modifiche. In realtà anche la politica dell’università rischia di trasformarsi in una ulteriore conferma della volontà politica regressiva di questo esecutivo tecnico”.
Dichiarano in una nota Giulia Rodano, responsabile del Dipartimento Cultura dell’IDV e l’On. Pierfelice Zazzera, Capogruppo IDV in Commissione Cultura della Camera.
“Ma oggi qualcosa è successo – conclude Zazzera – la maggioranza PD-PDL-UDC si è spaccata: il PD ha votato il parere alternativo presentato dall’IDV, confermando che la politica di questo Governo altro non è che la prosecuzione del precedente, che sin dal suo insediamento non ha fatto altro che smantellare il mondo della cultura e della formazione privandolo di risorse umane ed economiche. L’Università che vuole questo Governo di professori ricalca il modello di quella privata, accessibile soltanto ai pochi ricchi. Noi dell’IDV ci opporremo, in difesa del diritto allo studio previsto nella carta costituzionale”.

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