PRECARI A SCUOLA E NELLA VITA, L’ESPERIENZA CHE HA PORTATO ALLA NASCITA DELLE SESSIONI RISERVATE E DELLA GAE DELLA LEGGE 124/1999 RACCONTANTA DI CHI VI PRESE PARTE.

di Giancarlo Memmo

Pare che il Ministro Berlinguer passerà alla Storia, tra gli altri “meriti”, anche per colui che nella Scuola farà i “concorsi” cioè l’ultimo concorso ordinario, sembra inoltre che questo provvedimento, in parte legato alle sorti del Disegno di Legge 4754 (ex DdL 932), sia non solo atteso ma addirittura desiderato dal mondo della Scuola e invocato dal Sindacato. Non solo, ma in modo puntuale ciò rappresenterebbe, nell’ambito della Legge, il supremo interesse generale, oltre che un razionale criterio di efficienza e di equità per il reclutamento del personale. Il tutto naturalmente confermato dalla c.d. “opinione pubblica” degnamente rappresentata dalla Stampa nazionale, che presto iscriverà questo provvedimento nell’ambito del “pacchetto lavoro”, finalità prioritaria dell’attuale esecutivo.
 
Qui chiaramente siamo di fronte a interessi superiori, però succede a volte che quando ci si appoggia troppo a princìpi generali, questi poi si piegano.
Similmente nel mondo scientifico quando i fatti appaiono così evidenti c’è sempre puntualmente  poi, ex post, qualcosa che non conferma le nostre “evidenti convinzioni” aprioristiche ex ante, anche fino al punto di rimuoverle totalmente.
Proviamo a capire se anche questo é il caso.
Sembra che la finalità della Scuola, oltre che quella di agenzia di socializzazione, sia quella di preparare dei cittadini , con adeguate conoscenze e abilità, da mettere a frutto nel mondo del lavoro e nella formazione universitaria. Cardine della scuola é il docente, che attraverso la sua funzione, la funzione docente, permetterebbe il raggiungimento potenziale, degli scopi essenziali dell’Istituzione. La funzione docente, attualmente,  dovrebbe essere un mix di varie e accettabili  competenze disciplinari, discrete capacità didattiche e di relazione umana, di una buona propensione all’innovazione e, aggiungiamo purtroppo,  buone capacità burocratiche.
Come si accerta la funzione docente? Secondo il Ministro e i suoi consiglieri attraverso il concorso ordinario, cioè attraverso una prova.  In che cosa consiste la prova? La prova consiste nell’esecuzione a sorte di un tema scritto a data e tempo prefissati, ed eventualmente se superato lo scritto con l’equivalente di ben 7/10, nell’interrogazione orale, più o meno collegiale, da parte di docenti di ruolo della Scuola statale facenti parte delle commissioni giudicatrici. Ci chiediamo: ma questa prova è adatta allo scopo o meglio è il modo efficiente per selezionare i docenti ? Accade ora che la risposta del Ministro, dei consiglieri,  sia concertativa con quella del Sindacato e suoni in questo modo: solo una rigorosa selezione pubblica (statale?) permette di fornire alla Scuola dei validi docenti, nell’interesse generale atto a soddisfare i diritti  dell’utenza, che semplicisticamente, aggiungiamo noi, potrà in questo modo trovare un lavoro o una adeguata collocazione. Concertativamente, precisa il Sindacato, solo in questo modo, i docenti potranno entrare nei ruoli con pari dignità rispetto ai colleghi a tempo indeterminato .
Ci stiamo, ora “vediamo” le carte.
Le “carte” dicono che il DdL 4754 contiene l’ultimo concorso ordinario, che non veniva bandito da 9 anni, dicono che nel frattempo di vacanza concorsuale ci sono circa 75.000 persone che occupano, dopo una selezione pubblica,  stabilmente ma a tempo determinato (!) questi posti di lavoro. Il Ministro i consiglieri e il Sindacato concertativo, ribattono che proprio per questo motivo è prevista la sessione riservata per i precari che hanno accumulato, nel periodo di vacanza concorsuale, 360 giorni di servizio prestato anche nelle scuole private. Le nostre convinzioni aprioristiche cominciano a scricchiolare, qualcosa non torna. Innanzitutto ci chiediamo se avevano qualche diritto i “giovani neolaureati del 1990”. Si, avevano diritto a un concorso ordinario ogni due e poi tre anni, non è stato fatto. Perché? Perché dovevamo risparmiare per risanare il paese, non sappiamo se ci siamo riusciti o se ci riusciremo, ma i risparmi sono stati fatti. Quindi il risparmio é stato duplice : il costo di almeno 3 concorsi e i risparmi derivanti dal fatto che i precari sono pagati meno che gli insegnanti di ruolo per nove anni. Il risarcimento della sessione riservata ci sembra negativamente sproporzionata rispetto ai diritti negati ai precari. Continuiamo a vedere le “carte”. Queste ci dicono che gli insegnanti precari della scuola statale che per nove anni hanno fatto il loro dovere con merito e senza sanzioni disciplinari devono mettere in palio la metà dei loro posti di lavoro al concorso ordinario aperto anche ai “neolaureati” che avrebbero diritto a questo “ultimo” concorso, mentre la rimanente metà andrebbe condivisa nell’ambito di una sessione riservata, insomma i posti statali del Ministero cioè del Provveditore agli Studi andrebbero divisi, in questo ultimo caso,  con chi occasionalmente per 360 giorni ha svolto la funzione docente per garantire la continuità del servizio e dulcis in fundo anche con i colleghi che lavoravano nelle scuole private. Ovviamente si tratta di mettere in moto una gigantesca macchina concorsuale da 1.000.000 di candidati, macchina che unisce la possibilità di ottenere il posto di lavoro e la possibilità di ottenere l’abilitazione all’insegnamento: abilitazione e posto uniti nella stessa prova. La cosa si complica ulteriormente perché per la stessa funzione docente sono richiesti requisiti diversi : ai giovani il superamento del concorso ordinario, ai precari il superamento della sessione riservata, preceduta da un corso di 120 ore che spiegherà a chi magari insegna da dieci anni, che cosa deve fare il docente! Per fortuna un po' di dubbi, i consiglieri del Principe, li dissipano in Commissione parlamentare: il sottosegretario alla P.I. tranquillizza tutti sulla presunta serietà della prova per i precari, l’esame sarà a tutto campo, non collegato ai contenuti dei corsi. … (PROSEGUE)