Concorso DS: una soluzione per la Lombardia e per l'Italia

di Giorgio Ragusa


L'attuale concorso a DS sta scatenando una vera e propria guerra fratricida, combattuta in parte nelle aule reali della giustizia ed in parte in quelle virtuali dei social network. Io amministro un gruppo facebook, “Dirigere  domani”, cui sono iscritti sia neo vincitori del concorso sia bocciati ad esso. Il gruppo ha elaborato una proposta di riforma del sistema di reclutamento a DS che, ispirandosi ai modelli già esistenti in Francia e negli USA, mira a garantire una selezione più efficace, più rapida e che riduca notevolmente le possibilità di ricorso.

 

Questa la proposta in sintesi:

1.    All'inizio di ciascun anno il MIUR fissa il numero di posti disponibili per il successivo anno scolastico.
2.    Agli inizi di settembre di ciascun anno si svolgono in tutte le regioni d'Italia ed in contemporanea test a risposta multipla; a tali test sono ammessi tutti coloro che sono in possesso dei requisiti attualmente richiesti che ne facciano domanda.
3.    Coloro che risultano utilmente collocati in graduatoria in numero doppio rispetto al numero di posti disponibili sono ammessi ad un corso nazionale di formazione in modalità blended affidato a Dirigenti tecnici, DS in quiescenza ed esperti di organizzazioni complesse.
4.    Alla fine dell'anno di formazione i corsisti sono sottoposti ad un esame che consiste in due prove scritte e due orali.
5.    Le due prove scritte consistono in due studi caso da svolgersi analogamente a quanto avviene in Francia, USA, etc con le modalità qui indicate: http://ospitiweb.indire.it/adi/CaseStudy11/cs11_120_selezionepersonale.htm.
6.    Le prove scritte si svolgono su postazioni pc in modo tale che i candidati dimostrino anche competenze informatiche di base, abbiano a disposizione lo stesso materiale consultabile e sia facilitata la vigilanza contro plagi e copiature.
7.    Le due prove orali consistono in due focus group con altri candidati nei quali ciascun candidato illustra le soluzioni da lui scritte in ciascuno studio di caso e ne discute con gli altri candidati dello stesso gruppo, essendo i due gruppi cui partecipa ciascun candidato formati in modo da essere il più possibile diversi fra loro.
8.    Le prove scritte ed orali vengono valutate contemporaneamente dalla commissione costituita dagli stessi formatori. In base a tale valutazione si procede alle assunzioni per l'anno scolastico successivo.
9.    I docenti che hanno portato a termine con successo l'anno di formazione senza essere però assunti acquisiscono un credito formativo valevole nelle graduatorie interne di istituto, nelle graduatorie per la mobilità e per la successiva carriera professionale.
Le modalità delle prove scritte potrebbero essere applicate fin d'ora nell'eventuale riedizione del concorso in Lombardia poiché esse non contraddicono il contenuto del bando, ma anzi corrispondono in maggior misura ad esso, giacché lo studio di caso non va confuso, come sembra sia avvenuto in diverse regioni, con “la redazione di un progetto”, modalità prevista in passato e giustamente accantonata dall'attuale bando di concorso.
Una riedizione del concorso in Lombardia con queste modalità, che non richiederebbero alcuna variazione nella legislazione o nel bando e non necessitano neppure dell'anonimato, si potrebbe concludere in pochi mesi.
E' facile incontrare critiche alle prove scritte oggettive, generalmente dovute alla scarsa conoscenza di esse. Le prove oggettive non sono infatti i test a risposta multipla, poiché oggettivo non vuol dire a risposta chiusa. Le prove utilizzate negli USA sono a risposta aperta, ma è preventivamente fissato un criterio oggettivo di correzione in modo tale che il voto ad essa attribuito non dipenda dal valutatore e lo stesso candidato possa calcolarlo alla fine della prova, in base ad una tabella preventivamente stabilita dalla commissione. Nell'elaborazione di questi criteri la commissione deve utilizzare quella discrezionalità tecnica che non può essere oggetto di ricorso. Tale potere discrezionale non deve esserci invece nella loro applicazione alla valutazione della singola prova che spesso diventa in tal modo del tutto immotivata e quindi incomprensibile, soprattutto quando, come in Lombardia, è priva di un giudizio non semplicemente numerico. Abbiamo infatti notato come, sottoponendo ad un parere di esperti del settore un elaborato dell'attuale concorso, se ne ottengano le valutazioni più disparate, non essendo certo compiti di matematica, ma saggi contenenti affermazioni tutte opinabili. Ciò crea un profondo senso di ingiustizia in chi si sente scippato della possibilità di realizzare ciò per cui si è preparato con tanti sacrifici magari per anni e non riuscendo neppure a conoscerne la motivazione, giusta o sbagliata che sia.
La scuola italiana punta tutto sulla qualità del proprio personale, cui è destinato oltre il 90% delle risorse finanziarie. Per tale motivo sono di fondamentale importanza i momenti di selezione di docenti e dirigenti, soprattutto se si aggiunge che manca ancora un vero processo di valutazione di essi.  Scegliere in modo non professionale (come ha denunciato un componente della stessa commissione Lombardia) i docenti e  i dirigenti è quindi la scelta più catastrofica che possa essere fatta. Noi ci batteremo sempre affinché ciò non accada più!
Prof. Giorgio Ragusa