C’è chi teme il decreto di revisione delle classi di concorso

di Lucio Ficara 8 gennaio 2012   Sembra che stia arrivando con una certa urgenza  e non più rinviabile il decreto di revisione delle classi di concorso. Fonti interne al Miur, lasciano trapelare qualche indiscrezione, il decreto sarebbe sul tavolo del ministro Francesco Profumo pronto per la sua divulgazione .Si tratta di un vero e proprio colpo di mano, che se si rivelerà nei fatti, procurerà un terremoto nella composizione degli organici del 2013-2014. Mentre si pensava , anche per il prossimo anno scolastico, ad una circolare che applicasse le stesse norme transitorie dell’anno scolastico in corso, ecco spuntare in zona Cesarini e a ministro dimesso, il decreto temuto. Il ministro avrebbe deciso di saltare tutta la contorta prassi istituzionale, che avrebbe dovuto interessare il Parlamento e la Conferenza Unificata Stato Regioni e il Consiglio di Stato, e firmare il decreto ministeriale che adeguerà le nuove classi di concorso alla riforma del secondo ciclo d’istruzione. Queste nuove classi di concorso verranno utilizzate, oltre che per i trasferimenti e le utilizzazioni, anche per le supplenze e prossimi concorsi. Quindi ad essere interessati saranno sia il personale a tempo indeterminato, che quello a tempo determinato, inserito nelle graduatorie ad esaurimento. Ma perché tanta fretta? Come mai questa repentina scelta di  firmare questo decreto?

C’è da dire che la legge 133/08, pur essendo una legge dannosa per la scuola italiana resta comunque una legge dello Stato italiano e come tale va rispettata. Bisogna perciò rispettare quanto scritto nell'articolo 64 di tale legge, quello che ha previsto il taglio di oltre 130.000 posti, prescriveva l'adozione di un regolamento per la revisione complessiva delle classi di concorso. Il ministro Francesco Profumo avrebbe deciso, come la legge gli consente  e saltando tutta la prassi istituzionale di pareri e contro pareri, di firmare il decreto di revisione delle classi di concorso. Questo decreto rivoluzionerà e non di poco, il metodo con cui, per via di circolare ministeriale, si erano fatti gli organici 2012-2013, tutelando per le classi di concorso atipiche l’anzianità di servizio. Queste tutele, di cui hanno beneficiato, per evitare l’individuazione come docente soprannumerario, i docenti più anziani facenti parte dell’incrocio di classi di concorso atipiche, saranno fortemente ridotte e in qualche caso annullate del tutto. Adesso come sempre capita il fronte della scuola si spacca, tra i favorevoli al decreto e i contrari. Infatti già ci sono coloro che spacciano il decreto come necessario per  ottimizzare la gestione delle risorse umane, razionalizzare le procedure di abilitazione e di concorso, realizzare risparmi, maggiore flessibilità nell'impiego dei docenti, ma esistono anche coloro che lo avversano e lo temono dicendo che questo decreto colpirà diritti acquisiti di anzianità di servizio, creerà il caos amministrativo, genererà la discontinuità didattica. Siamo alla finestra per capire cosa accadrà, anche perché il tempo stringe e il tutto è inevitabilmente collegato anche con il CCNI mobilità, che nel caso fosse firmato questo decreto, dovrà essere rivisto.