Concorso DS Lombardia: (ex)vincitori lombardi ringraziano Disal per l’iniziativa relativa all’«obiezione di coscienza» alle reggenze

Si riporta il testo di una lettera inviata alla DiSAL da un gruppo di docenti inseriti nella graduatoria di merito del concorso per Dirigenti scolastici svolto in Lombardia e pubblicata sul sito web della stessa DiSAL

Gentile professor Pellegatta, gentile professor Fraccia,


siamo docenti che, dopo avere vinto il noto concorso per il reclutamento di Dirigenti scolastici in Lombardia, si sono visti privati delle proprie legittime aspirazioni all’inserimento nei ruoli dirigenziali a seguito del pronunciamento del Consiglio di Stato dell’11 luglio scorso: pronunciamento che evidenzia peraltro in modo definitivo la pesante responsabilità dell’Amministrazione nella gestione dell’intera procedura concorsuale.

«Disciplina e onore» (art. 54 Cost.) con cui, come dipendenti dello Stato, abbiamo atteso e continueremo ad attendere ai nostri doveri professionali, che riteniamo di primaria importanza sociale, ci impongono di rispettare la sentenza del supremo Organo di giustizia amministrativa, di cui non possiamo che prendere atto.
«Disciplina e onore» non possono però cancellare il profondo sentimento di ingiustizia ed amarezza che stiamo vivendo, in relazione all’incontrovertibile disparità di trattamento tra (ex)vincitori lombardi e vincitori delle altre regioni italiane; alla totale assenza di prove in merito a qualunque concreta e reale violazione del principio dell’anonimato (laddove, addirittura, ogni concreta e reale violazione di quel principio è stata di fatto esclusa dagli stessi Giudici di primo e di secondo grado, i quali tuttavia hanno preferito far prevalere un’applicazione puramente astratta della norma: summum ius, summa iniuria, si sarebbe detto un tempo); all’inerzia e all’indifferenza di quel piano politico-amministrativo, su cui pur grava la piena responsabilità (di cui chiederemo conto nelle opportune sedi) di quanto accaduto, rispetto alla ricerca di soluzioni che, almeno temporaneamente, avrebbero potuto tamponare quella che i media hanno denominato l’«emergenza presidi» in Lombardia (nella sostanziale e curiosa assenza, nell’intera vicenda, di Regione Lombardia, la cui retrocessione, in seno alla classifica delle regioni europee più competitive, è notizia di questi giorni).






Ma non è per commentare circostanze penose ed ampiamente note che ci rivolgiamo a Voi ed alla Vostra Associazione: è invece per esprimere un ringraziamento per l’iniziativa di Disal relativa all’«obiezione di coscienza» alle reggenze, rivolta ai Dirigenti scolastici lombardi (e prontamente stigmatizzata dall’Ufficio Scolastico Regionale).
Non ci sfugge come tale coraggiosa iniziativa si ponga come extrema ratio per sensibilizzare un’opinione pubblica ignara (ma giustamente pronta, all’occorrenza, a segnalare lacune, manchevolezze ed insufficienze del servizio pubblico di istruzione) ed un’Amministrazione che, nella sostanza e al di là di generiche e poco impegnative dichiarazioni, si è rivelata incapace, alla data odierna, di affrontare il problema.


Non ci sfugge come tale coraggiosa iniziativa sia nel contempo da interpretarsi come estremo grido in difesa della stessa dignità della professione e del ruolo di Dirigente scolastico, che riteniamo assai gravoso se svolto con la necessaria dedizione, sensibilità ed umanità, e che invece sembra essere inteso in termini puramente burocratici da quella stessa Amministrazione che dovrebbe valorizzare e sostenere una dirigenza scolastica incardinata (almeno sulla carta) nella «scuola dell’autonomia».

Non ci sfugge, infine, come in questa incredibile vicenda, tipicamente italiana, la Vostra Associazione, dopo avere sempre difeso la regolarità delle procedure ed il buon diritto di chi quelle
procedure ha lealmente superato, sia stata ad oggi l’unica – per quanto a nostra conoscenza – a proporre atti concreti a difesa e sostegno della Scuola lombarda, laddove altre realtà professionali e politico-istituzionali non hanno saputo (o voluto) far seguire alla verbosità delle dichiarazioni (che nulla costano) i fatti.


Di questo Vostro generoso impegno, al di là di «appartenenze» di qualunque ordine e grado, vogliamo darVi atto e ringraziarVi.

Cordialmente,

Lorenzo Alviggi, Lorenza Badini, Alessandra Bertolini, Marcello Bettoni, Ivan Achille Cervesato, Marina D’Istria, Enrico Fasoli, Patrizia Ferri, Giorgio Foti, Gabriella Fumagalli, Eleonora Galli, Carola Gavazzi, Giancarlo Gobbi Frattini, Anna Lamberti, Maria Lucia Lecchi, Gaetano Marciano, Giuseppe Proserpio, Carla Sgarbi, Federico Spandre, Giovanna Viganò


http://www.disal.it/Resource/LetteraaDisal.pdf