Lezione di Calvino, “profeta in Patria”; 33 anni fa.


C’era un paese che si reggeva sull’illecito.

Non che mancassero le leggi, né che il sistema politico non fosse basato su principi
che tutti più o meno dicevano di condividere.
Ma questo sistema, articolato su un gran numero di centri di potere,
aveva bisogno di mezzi finanziari smisurati
(ne aveva bisogno perché quando ci si abitua a disporre di molti soldi non si è più capaci di concepire la vita in altro modo)
e questi mezzi si potevano avere solo illecitamente cioè chiedendoli a chi li aveva,
in cambio di favori illeciti …
… Così tutte le forme d’illecito, da quelle più sornione a quelle più feroci,
si saldavano in un sistema che aveva una sua stabilità e compattezza
e coerenza e nel quale moltissime persone potevano trovare il loro vantaggio pratico
senza perdere il vantaggio morale di sentirsi con… la coscienza a posto !

Avrebbero potuto dunque dirsi unanimemente felici, gli abitanti di quel paese,
non fosse stato per una (pur sempre numerosa) categoria di cittadini
cui non si sapeva quale ruolo attribuire: GLI ONESTI.