In Inghilterra allievi, famiglie e insegnanti sottoposti a una quantità di stress dannosa alla salute


Centinaia di insegnanti inglesi ai primi di ottobre hanno  incrociato le braccia per un giorno contro un modello di scuola, fatto di smisurate sequenze di quiz e competitività sfrenata.  La poetessa laureata Carol Ann Duffy guida circa duecento tra letterati e accademici che hanno scritto una lettera al Times per condannare l’impostazione data alla scuola “La competizione tra i ragazzi attraverso un incessante uso di test dai risultati definitori alimenta un crescente senso di fallimento nella maggioranza degli allievi”.  I 189 firmatari della lettera, tra cui professori universitari di Oxford, Bristol e Newcastle e scrittori come Melvin Burgess, Michael Rosen e Terry Jones, sottolineano che “La spinta verso sempre maggiori risultati nei test nazionali porta inevitabilmente a un tipo di insegnamento appiattito sui test che restringe notevolmente la gamma delle esperienze didattiche.
 
 

 
 
Gli allievi, le famiglie e gli insegnanti sono sottoposti a una quantità di stress dannosa alla salute”. Scrittori e accademici sono convinti che il risultato dell’insistenza del ministro Gove per questo approccio porterà a “conseguenze devastanti per la salute mentale dei ragazzi”. L’esempio inglese dovrebbe far riflettere i decisori politici italiani che con i tagli dell’ultimo lustro hanno incrementato il livello disorganizzativo delle nostre scuole, e ora con la politica dei test a risposta multipla ( vedi INVALSI ) potrebbero incrementare lo stress di tutta la popolazione scolastica già avvilita da una crisi economica senza precedenti.