di Lucio Ficara
Dalle agenzie di stampa di ieri
sera, che vengono confermate anche questa mattina, il premier Letta quando tornerà dal suo
viaggio diplomatico in Messico, si troverà con il gravoso problema di un
eventuale quanto probabile rimpasto di Governo. Nel frattempo che si parla di
rimpasto di Governo e dei possibili ministri che potrebbero essere sacrificati sull’altare di Renzi, continua la
diatriba sugli scatti dei docenti e tra i ministri dell’Economia e Finanza
Saccomanni e dell’Istruzione Carrozza. Infatti come già anticipato la questione scatti dei
docenti non è stata ancora archiviata del tutto. Infatti a quanto sembra, un
comunicato di Palazzo Chigi spiega che il DPR 122/2013 verrà applicato già da
gennaio ma contestualmente verrà restituito l'eventuale recupero di 150 euro. Quindi
per molti docenti e Ata lo stipendio dal prossimo 23 gennaio tornerà ad essere
quello antecedente lo scatto da pochi mesi ricevuto. A chiarire tutta questa
intricata vicenda sul pagamento degli scatti saranno le decisioni che verranno
assunte nel prossimo Consiglio dei ministri. Da questa vicenda una cosa emerge chiaramente: la scarsa comunicazione tra Mef e
Miur.
La questione scatti che ha ormai
raggiunto contorni kafkiani , ha alimentato critiche politiche nei confronti
dei due ministri responsabili Saccomanni e Carrozza. Tali critiche non sono
arrivate soltanto dalle opposizioni, ma anche dall’interno dello stesso partito
democratico. In tempi di rimpasto di Governo,
dove si cercano capri espiatori
per la sopravvivenza dell’esecutivo, nasce spontanea una domanda: “Letta chi
butterà giù dalla torre: Saccomanni o Carrozza?”. Qualche giorno fa il maggior
indiziato sembrava proprio il ministro dell’Economia a rischiare la
defenestrazione, tanto che la stessa Carrozza, a seguito del pasticcio sugli
scatti, affermò: “il ministro Fabrizio Saccomanni non deve dimettersi”. Adesso
Saccomanni sembra blindato da forti correnti interne al Pd e spunta il nome
della Carrozza tra i possibili ministri che subiranno il rimpasto.
L’impressione è che se rimpasto ci sarà, qualcuno tra i responsabili del Miur e
del Mef pagherà per il pasticcio degli scatti di anzianità.