Perché la redazione di O. S. non ha pubblicato la petizione sul ripristino monetizzazione ferie non godute nella sua home page ?

Perché la redazione di O. S. non ha pubblicato la petizione sul ripristino monetizzazione ferie non godute nella home page  ? Questa è la domanda che si fa la Prof.sa Loredana Menale ( https://www.facebook.com/groups/367366913318615/ )  figura di spicco del gruppo Facebook " Difendiamo il piano triennale di immissioni in ruolo ". La domanda, che pone seri interrogativi sui possibili condizionamenti dell'informazione scolastica nel web, introduce argomentate riflessioni di alcuni docenti come  Libero Tassella e Marcella Raiola, conosciuti in rete per i loro articoli sul mondo scolastico. Noi di RTS abbiamo pubblicato la notizia della petizione nella nostra home page,  condividendola con ben 10 gruppi Facebook dedicati alla scuola ( per la precisione anche O.S. ha pubblicato la notizia in Home page, ma nella colonna di destra dedicata alle altre news ). Di seguito la sequenza dei commenti tratti dal gruppo Facebook " Difendiamo il piano triennale di immissioni in ruolo ":
 
 
Loredana Menale
La redazione di O. S. Ha pubblicato la nostra petizione , ma non è in home page per cui non la può vedere nessuno, questo è solo un contentino. la domanda nasce spontanea perché ? Restiamo in attesa di una risposta.

  • Libero Tassella: Dobbiamo coinvolgere tutti i gruppi in un impegno collettivo. Cercherò di lanciare la cosa anche su Tecnica della Scuola sperando in esito migliore, cioè più visibile!
     
  • Marcella Raiola: Ragazzi... questa vostra petizione ha una sola (grande) utilità: quella di costituire la concreta dimostrazione, la prova provata, come si dice, che non sono gli strumenti di lotta che si adottano, a determinare il riconoscimento e la restituzione di un diritto negato, ma la VOLONTA' ovvero LA CONGIUNTURA POLITICA "giusta"! La petizione PD contro la minaccia di levare 150 euro dalle tasche dei docenti di ruolo, ha funzionato non IN QUANTO PETIZIONE O IN QUANTO FIRMATA DA TANTI CITTADINI INDIGNATI (QUANTE FIRME PRENDEMMO CONTRO IL CONCORSO?), ma in quanto strumento di promozione del "nuovo corso Renzi" presso la popolazione votante docente, se non è vero addirittura che si è trattato di una proposta volutamente posta in essere per "tastare il terreno" e vedere fino a che punto si può abusare dei docenti, ovvero fino a che punto se ne può peggiorare il contratto, la cui riconsiderazione pare sia imminente. Insomma... Si tratta di operazioni volte a zittire i sindacati ancora reattivi e a terrorizzare i lavoratori ("se non accetti di lavorare 24 ore con lo stesso stipendio, te lo dimezzeremo: sappi che possiamo farlo!")... Ecco... dobbiamo imparare a leggere in filigrana certe operazioni, sennò finiamo con l'individuare o con il colpire falsi bersagli. Per carità: non dico che la solidarietà verso i precari o che il loro stesso impegno siano massimi (so benissimo, lottando da tempo, che non è così, e che siamo divisi e pieni di responsabilità riguardo a quanto ci stanno facendo o negando), ma ho imparato a capire alcuni dei giochi sottesi alle "grancasse" del potere, che, appunto, fanno rumore solo quando serve a chi comanda e ricatta. Pensiamo pure ai "forconi"... si trattava di quattro fascisti analfabeti, eppure per due settimane tutti i TG hanno aperto con la notizia che stavano per far saltare in aria chissà chi! Perfino Begnasco si è schierato con loro (con la protesta del "popolo"!!!!), pregando la politica di "ascoltare" il grido dei fasci!... Quando NOI abbiamo riempito le piazze (lo scorso 18 ottobre l'ultima volta!), invece, le telecamere in piazza erano STRANIERE! (io sono stata intervistata da una francese, cui è caduta la penna di mano quando ha saputo che con un dottorato di ricerca in tasca, a 42 anni, avevo davanti chissà quanto precariato ancora!)...
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    Loredana Menale: Questa è una petizione in difesa dei diritti negati a noi precari , non ha alcuna valenza politica , se non quella del dissenso ,come giustamente ha sottolineato Simona Quinto in rappresentanza del gruppo Difendiamo il piano" all'assemblea del 19 , per cui spero nella partecipazione e nel sostegno comune all'iniziativa dimostrando che solo attaccando il sistema su più fronti otterremo un risultato.
     
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    Simona Quinto: la petizione infatti è partita da noi amministratori di questo gruppo e, come ha detto Loredana Menale, non ha alcuna valenza politica. Se noi siamo compatti e proviamo a credere che se ci vedono uniti devono starci ad ascoltare per forza...allora solo così saremo una categoria da rispettare.
     
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    Marcella Raiola: Ma non esistono azioni prive di valenza politica! Se la politica scolastica va nella direzione del taglio dei salari dei precari e dei loro diritti, un'azione volta a ripristinarli o a rivendicarli è un'azione POLITICA, anzi è un'azione di OPPOSIZIONE POLITICA... Non esiste il "devono starci ad ascoltare per forza", Simona; lo abbiamo sperimentato; non facciamo paura, neppure uniti, perché la Scuola continua a votare PD e a fidarsi dei confederali come una moglie condizionata e disgraziata che continua a tornare sotto i pugni, gli schiaffi e le violenze di un marito-mostro; non facciamo paura perché non ci sta una forza di opposizione in parlamento che blocchi i provvedimenti ispirati ai diktat della troika, e che, in Italia, un paese regressivo dove la cultura fa paura ed ogni pretesto è buono per annichilirla, vengono usati come comodo alibi per azzerare Scuola, Università e Ricerca, mentre altrove la crisi ha prodotto, al contrario, un incremento delle spese per l'istruzione e la ricerca.
    Ci ascoltano se gli fa comodo e quando gli fa comodo. Ci ascoltano se rischiano di perdere consenso in momenti congiunturali ed elettorali (ma non ascoltano tutti; ascoltano i più "tutelati" tra noi, quelli che si fanno rappresentare dai confederali, disposti al compromesso e al patteggiamento!), ovvero quando devono costringerci a subire cose più gravi di quelle che vogliamo scongiurare. Questo volevo dire. Sarebbero costretti ad ascoltarci se facessimo una cosa che per ora appare surreale: lo sciopero ad oltranza.
     
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    Loredana Menale: Lo sciopero ad oltranza sarebbe impossibile perché tutti noi con i soldi dello stipendio manteniamo le nostre famiglie. Questa non è un 'azione politica, ma di dissenso civile contro dei provvedimenti stabiliti durante il Governo dei tecnici che ,come afferma Avram Noam Chomsky, ha dato inizio a una democrazia totalitaria che ha spazzato via il Welfare State.
     
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    Marcella Raiola: I tecnici erano più politici dei peggiori politicanti... Che cosa è meglio? Rinunciare a un mese di stipendio, magari organizzando delle casse di resistenza per gli scioperanti, oppure rinunciare alla dignità e a uno stipendio equo, garantito e decente per tutta la vita professionale?
     
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    Libero Tassella: Io appartengo a quelli che pensano che tutto era politico, se la petizione è firmata da 20.000 persone altro che valore politico potrà avere per chi e su chi è in Parlamento o nei partiti, non ultimi i renziani che con il governo giocano come il gatto con il topo.
     
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    Loredana Menale:  Marcella la situazione è veramente critica chi ha famiglia e non vive con i genitori fa veramente fatica , proprio per questo abbiamo deciso di denunciare questa incresciosa situazione che non solo ha privato del diritto alle ferie non godute i precari con contratto fino al 30/06 , ma non paga i supplenti temporanei.
     
 
La redazione di RTS attenzionerà l'evolversi della vicenda petizione dandone puntuale pubblicità. Per il momento si ritiene significativo evidenziare la sopra esposta sequenza di commenti formulati in seguito alla domanda di Loredana Menale